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5 paure che puoi provare se fai arti marziali

5 paure che puoi provare se fai arti marziali Fighting Tips - Street Fight Mentality & Fight Sport

La paura è un’emozione primaria, comune sia al genere umano sia al genere animale.

“Emozione primaria di difesa, provocata da una situazione di pericolo che può essere reale, anticipata dalla previsione, evocata dal ricordo o prodotta dalla fantasia. La paura è spesso accompagnata da una reazione organica, di cui è responsabile il sistema nervoso autonomo, che prepara l’organismo alla situazione d’emergenza, disponendolo, anche se in modo non specifico, all’apprestamento delle difese che si traducono solitamente in atteggiamenti di lotta e fuga”. (Umberto Galimberti)

Nelle paure c’è quindi la sensazione che qualcosa minacci la tua esistenza o la tua integrità biologica o quella delle persone a noi più vicine.

L’emozione della paura si proietta nel futuro: qualcosa di brutto accadrà a noi o agli altri, e questa sensazione ti spinge ad aggredire per eliminare o allontanare l’oggetto della paura (le condotte aggressive) o al contrario fuggire da questo per evitare il danno che potrebbe procurarci (condotte atte a evitare il contatto con l’oggetto fobico).

Fare questa premessa per tentare di spiegare che cosa è la paura è importante per arrivare a parlare delle paure dei fighter.

Le reazioni alla paura

La paura è un’emozione dominata dall’istinto (cioè dall’impulso) che ha come obiettivo la sopravvivenza del soggetto ad una suffragata situazione di pericolo;

La paura arriva ogni qualvolta si presenti un possibile situazione che si pensa che va a mettere a rischio la propria incolumità  e di solito è accompagnata da un’accelerazione del battito cardiaco e delle principali funzioni fisiologiche difensive.

Principali controffensive alla paura possono essere:

  • intensificazione delle funzioni fisiche e cognitive teoretiche con relativo innalzamento del livello di accortezza
  • difficoltà di applicazione intellettiva
  • fuga
  • protezione istintiva del proprio corpo (cuore, viso, organi genitali)
  • ricerca di aiuto (sia articolato, sia racchiuso)
  • calo della temperatura corporea
  • sudorazione
  • aumento adrenalinico
  • aumento dell’ansia

La paura è talvolta causa di alcuni fenomeni di modifica comportamentale permanenti, identificati come sindromi ansiose: ciò accade quando la paura non è più scatenata dalla percezione di un reale pericolo, bensì dal timore che si possano verificare situazioni, apparentemente normalissime, ma che sono vissute dal soggetto con profondo disagio.

In questo senso, la paura perde la sua funzione primaria, legata alla naturale conservazione della specie, e diventa invece l’espressione di uno stato mentale.

La paura di oggetti o contesti può essere appresa; negli animali questo effetto è stato studiato e prende il nome di paura condizionata, che dipende dai circuiti emozionali del cervello.

Gradi di paura

La paura ha differenti gradi di intensità a seconda del soggetto: persone che vivono intensi stati di paura hanno sovente atteggiamenti irrazionali.

La paura, come l’ira, può essere una risposta al dolore o alla sua percezione.

Se un individuo impaurito è costretto ad attaccare, l’ira può prendere il sopravvento e la paura svanire.

In tal senso alcuni atteggiamenti derivanti dagli stati di paura possono essere considerati pericolosi, quando si tramutano in rabbia.

 

La paura può essere descritta con 7 gradi di intensità:

  1. timore
  2. ansietà
  3. paura
  4. fobia
  5. panico
  6. terrore
  7. orrore

Timore

Il timore è la forma meno intensa della paura e si determina quando una situazione promette piacere ma, al tempo stesso, anche dolore: c’è la percezione della possibilità di perdere il piacere, ma ci si muove ancora verso di esso.

Ansietà

In questo caso la minaccia del dolore e quella del piacere si equivalgono generando una situazione di conflitto nell’attesa di qualche indizio capace di far pendere la bilancia da una parte o dall’altra.

Paura

La paura emerge quando il contesto è dominato dalla minaccia del dolore o dalla sua percezione: in questo caso si è pervasi dal desiderio di scappare o comunque di allontanarsi dalla fonte di dolore, sia questa reale o immaginaria, di ogni tipo o forma essa sia.

Fobia

Quando l’ansia di fronte a un determinato oggetto, animale o evento è notevole e non può essere controllata dalla ragione si parla di fobia.

Questa provoca una reazione notevolmente sproporzionata rispetto alla situazione che si sta affrontando.

Per tale motivo il soggetto che presenta delle fobie evita accuratamente tutte le situazioni che potrebbero scatenare la sua ansia.

Pertanto la sua vita sociale ne può risentire notevolmente. Ne sono un esempio la claustrofobia, l’agorafobia, la centrofobia, ecc..

Panico

Quando la paura è massima ed è carica di un presentimento di morte si definisce panico.

Questo per Galimberti U. è un “episodio acuto d’ansia caratterizzato da tensione emotiva e terrore intollerabile che ostacola un’adeguata organizzazione del pensiero e dell’azione.” La situazione di panico è correlata alla claustrofobia.

Terrore

Il terrore è la forma estrema della paura, di intensità ancora maggiore rispetto al panico, dove l’impulso a scappare è talmente elevato da ricercare una soluzione immediata: in questo caso l’individuo sceglie di ritirarsi dentro se stesso.

Il terrore è una vera propria fuga verso l’interno, la muscolatura si paralizza nel tentativo di ridurre la sensibilità dell’organismo durante l’agonia (immaginata o reale).

Orrore

Per orrore si intende un sentimento di forte paura e ribrezzo destato da ciò che appare crudele e ripugnante in senso fisico o morale.

Per estensione, orrore può indicare un fatto, un oggetto o una situazione che desta tale sentimento.

5 paure che puoi provare se fai arti marziali Fighting Tips - Street Fight Mentality & Fight SportChiaramente quando si tratta di sport da combattimento e non di difesa personale il livello di paura dovrebbe andare fino al livello 3 mentre può andare ben oltre quando non si tratta di sport ma in questo post voglio soffermarmi principalmente sulle paure dei praticanti sportivi.

Tutti hanno delle paure chi più e chi meno, ognuno con diverse intensità e queste paure possono incidere pesantemente sulle performance di un atleta se non vengono gestite e controllate.

Spesso il tempo e l’esperienza le annulla quasi completamente.

5 paure che hanno i fighter

Ci sono sicuramente alcune paure in chi pratica arti marziali e sport da combattimento che si sanno ma di cui spesso non si parla:

  • La sconfitta
  • L’infortunio
  • La vecchiaia
  • Non progredire
  • Inefficacia dell’arte

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La sconfitta

Questa è una delle paure più comuni di tutti i fighter.

Fa parte del gioco e chi compete deve sapere che è un evento che capita a tutti anche ai più forti.

Chi non fa non perde mai ma non ottiene mai nulla.

La sconfitta fa parte del processo di apprendimento ed è uno dei passaggi necessari e fondamentali per migliorare.

Lo sport insegna a ricercare la vittoria ma anche ad accettare la sconfitta” (Julio Velasco)

Non voglio dilungarmi troppo su questo punto perchè ha all’interno una sorta di intimità che rende per ognuno diversa questa paura che comunque fa parte del gioco anche se chiaramente non piace a nessuno perdere.

L’infortunio

L’infortunio è un’altra delle paure che spesso hanno i fighter.

Mesi e mesi di preparazione possono essere spazzati via da un infortunio.

Se segui le competizioni sportive di MMA e di pugilato, ecc. sai come grandi match che tutti aspettavano sono saltati per infortuni capitati durante le sessioni di allenamento quindi anche ai professionisti seguiti da esperti non sono esenti da questo rischio anzi, visto l’alto volume di lavoro è ancora più alto il rischio.

L’allenamento intenso, le sessioni di sparring, le competizione possono esporti a infortuni articolari e infiammazioni che possono creare degli stop ai tuoi allenamenti o farti saltare eventi e competizioni a cui tieni particolarmente.

Per questo è importante imparare ad ascoltarsi e a proteggersi e preservarsi sempre nelle sessioni di allenamento evitando di fare cose inutili.

Un esempio su tutti, il riscaldamento, lo stretching, fasciare bene le mani, usare le protezioni, ecc. sono dei tipici elementi che a volte vengono sottovalutati ancora di più quando si è giovani e che invece sono azioni importanti per limitare il più possibile di incappare in infortuni.

Quando si fa uno sport non puoi escludere questo rischio, non sei seduto sul divano.

Se segui le competizioni sportive è pieno di esempi di infortuni più o meno gravi, come rotture di mani, di tibia calciando, tagli vari, rotture di nasi, ecc.

Allenati tranquillo ma fai sempre tutto il possibile per preservarti e ascoltati.

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La vecchiaia

Il tempo passa per tutti ed è l’unico vincitore.

E’ la natura dell’uomo e la devi accettare e trasformare il modo con cui fai e pratichi il tuo sport e la tua arte adattandoti alla tua condizione.

Puoi praticare le arti marziali tutta la vita ma devi ascoltarti e adattare le tecniche e il tuo metodo di allenamento nel tempo.

Il mondo delle arti marziali è vastissimo e ti permette di fare una ricerca che dura tutta la vita e per tutte le età.

E’ un viaggio che ti accompagna tutta la vita se è davvero la tua passione!

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Non progredire

Questa è uno dei bisogni primari dell’uomo per sentirsi soddisfatti ed è una paura che hanno molti praticanti di arti marziali e sport da combattimento.

Il fatto che passino mesi o anni e vedere uno stop nei progressi nonostante l’impegno e le ore passate in palestra è frustrante.

Sentire che non c’è un miglioramento atletico, un miglioramento nello sparring, nella lotta, ecc. è qualcosa che ti tiene sveglio perchè dici “ma che cosa c’è che non va”, così è tutto inutile questo lavoro che faccio!.

Quando si studia e ci si allena la sensazione di progredire è un aspetto fondamentale e avere la sensazione di non fare passi avanti è davvero qualcosa di demotivante.

Se vedi che non progredisci e migliori significa che devi cambiare qualcosa, il metodo con cui ti alleni, il volume di lavoro, a volte anche la scuola dove ti alleni anche se non fa piacere.

La costruzione di un sistema di allenamento efficace è qualcosa di molto complesso, una ricerca continua che va adattata sull’atleta e non può essere statica ma quando si tratta di una classe il lavoro deve essere bilanciato in maniera diversa rendendo il lavoro più semplice e allo stesso tempo complicato per riuscire a dare a tutti il giusto livello di progresso.

Inefficacia dell’arte

Una delle domande che spesso molti artisti marziali che non praticano competizioni o sparring frequentemente è se l’arte che studiano in un contesto di difesa personale o comunque una situazione in cui ci si trova a doversi difendere in un ambiente non protetto come la palestra funzioni.

Non è una domanda semplice a cui rispondere e credo che l’unico modo per acquisire una certa fiducia e risposta personale sia praticare almeno lo sparring anche se non sarà mai come uno street fight dove non ci sono regole (no rules) sia per la condizione psicologica, ambientale, ecc.

L’unico modo per verificare se quello che impari sei in grado di farlo funzionare è fare sparring a contatto pieno con le dovute protezioni o la realtà che chiaramente è la condizione che devi sperare di non doverti trovare mai ma che ti darebbe una risposta.

Quindi rimane la pratica dello sparring.

 

Conclusioni

Sarebbe bello a volte confrontarsi su queste tematiche con il tuo maestro, allenatore, compagni di allenamento perchè si scoprirebbero oltre che elementi comuni anche consigli, opinioni, su come superarle, affrontarle, ecc.

La paura è una emozione molto forte che è importante affrontare correttamente perchè può bloccare il tuo modo di affrontare il tuo sport o l’arte che pratichi.

Meglio parlarne e confrontarsi perchè è un aspetto psicologico che però è un elemento cruciale nel mondo delle arti marziali.

La psicologia del combattimento non è mai da sottovalutare perchè può fare la differenza tra vincere e perdere indipendentemente dalla capacità dell’atleta.

Incide fortemente sulle prestazioni.

“Tutti hanno paura. La differenza è che il codardo non sa controllare la sua paura; il coraggioso, invece, la supera.” (Helio Gracie)

Questa citazione ha un significato importante e fa capire come tutti, anche i grandi hanno le tue stesse paure.

Stay Tuned!

Street Fight Mentality & Fight Sport

Andrea

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Written by Andrea

Instructor and enthusiast of Self Defence and Fight Sport.

# Boxing / Muay Thai / Brazilian Jiu Jitsu / Grappling / CSW / MMA / Method & Training.
# Self Defence / FMA / Dirty Boxing / Silat / Jeet Kune Do & Kali / Fencing Knife / Stick Fighting / Weapons / Firearms / Strategy.

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