Contents
- 0.1 Che cos’è il bullismo?
- 0.1.1
- 0.1.2 Il termine si riferisce al fenomeno nel suo complesso che include tre elementi e ruoli definiti:
- 0.1.3 E’ possibile distinguere tra diverse tipologie di bullismo:
- 0.1.4 Il bullismo diretto è caratterizzato da una relazione diretta tra vittima e bullo e a sua volta può essere catalogato come:
- 0.1.5 Il bullismo cambia la forma in base al sesso:
- 0.1.6 Per quanto riguarda invece l’età ci sono due diversi periodi:
- 0.1.7
- 0.2 Quali sono le caratteristiche del bullismo?
- 0.3
- 0.4 Cyberbullismo che cos’è?
- 0.5 Il ruolo delle parti nel bullismo
- 0.6
- 0.7 I fiancheggiatori e gli spettatori
- 0.8 La vittima
- 1
- 2 Alcune soluzioni contro il bullismo
- 3 Per i ragazzi e le ragazze
- 4 Suggerimenti per i Genitori
- 5 Tuo Figlio fa del bullismo
- 6 Suggerimento per gli insegnanti
- 7 La prevenzione del fenomeno di bullismo
- 7.0.1 Previeni il bullismo a scuola
- 7.0.2 Ricorda agli studenti di chiedere aiuto
- 7.0.3 Mettiti d’accordo con gli studenti sulle regole di base
- 7.0.4 Crea delle normative di sicurezza a scuola
- 7.0.5 Sviluppa un programma educativo di sicurezza Web presso la tua scuola per gli studenti, gli insegnanti e il personale
- 7.1 Conclusioni
- 7.2 Fermiamo il bullismo!
Il bullismo consiste in aggressioni fisiche e psicologiche ripetute perpetrate da una o più persone nei confronti di una vittima incapace di difendersi.
Ho aspettato a fare questo post ma credo che sia giunto il dovere di interessarsi a questo aspetto per portare alcune soluzioni come comportamento e azione per debellare questo triste fenomeno sempre più diffuso sotto varie forme, fisiche, psicologiche, ecc.
Non è solo un fenomeno adolescenziale del comportamento umano, perchè in forme e per scopi diversi questi comportamenti sono sempre presenti nella società in altri contesti, ragioni e forme differenti come lo stalking, il mobbing, diffamazioni della reputazione, ecc.
Si tratta sempre di comportamenti criminali e violenti che non vanno tollerati e giustificati MAI!
Che cos’è il bullismo?
Il bullismo è l’insieme di azioni sistematiche di prevaricazione e sopruso messe in atto da parte di un bambino/adolescente (il “bullo”) o da parte di un gruppo di bambino/adolescente, nei confronti di un altro bambino/adolescente percepito come più debole, la vittima del bullismo.
Quindi come vedete c’è la caratteristica di ripetitività delle azioni, non si tratta di un episodio sporadico che può avvenire tra ragazzini!
Il termine si riferisce al fenomeno nel suo complesso che include tre elementi e ruoli definiti:
- i comportamenti del bullo o dei bulli, che sono quelli che fanno le azioni prepotenti e violente
- quelli della vittima, che è chi subisce le prepotenze e le violenze
- e anche di chi assiste (gli osservatori), i complici che sono quelli che guardano e magari ridono alimentando l’autostima del bullo.
E’ possibile distinguere tra diverse tipologie di bullismo:
- Il bullismo diretto che è caratterizzato da attacchi espliciti nei confronti della vittima e può essere di tipo fisico o verbale.
- Bullismo indiretto che danneggia la vittima nelle sue relazioni con le altre persone, attraverso atti come l’esclusione dal gruppo dei pari, l’isolamento, la diffusione di pettegolezzi e calunnie sul suo conto, il danneggiamento dei suoi rapporti di amicizia.
- Cyber bullismo, quando le azioni di bullismo si verificano attraverso Internet (posta elettronica, social network, chat, blog, forum), o attraverso il telefono cellulare.
Il bullismo diretto è caratterizzato da una relazione diretta tra vittima e bullo e a sua volta può essere catalogato come:
- bullismo fisico: il bullo colpisce la vittima con colpi, calci, spintoni, sputi o la molesta sessualmente;
- bullismo verbale: il bullo prende in giro la vittima, dicendole frequentemente cose cattive e spiacevoli o chiamandola con nomi offensivi, sgradevoli o minacciandola, dicendo il più delle volte parolacce e scortesie;
- bullismo psicologico: il bullo ignora o esclude la vittima completamente dal suo gruppo o mette in giro false voci sul suo conto;
- cyber-bullismo o bullismo elettronico: il bullo invia messaggi molesti alla vittima tramite SMS o in chat o la fotografa/filma in momenti in cui non desidera essere ripreso e poi invia le sue immagini ad altri per diffamarlo, per minacciarlo o dargli fastidio.
Il bullismo indiretto è meno visibile di quello diretto, ma non meno pericoloso, e tende a danneggiare la vittima nelle sue relazioni con le altre persone, escludendola e isolandola per mezzo soprattutto del bullismo psicologico e quindi con pettegolezzi e diffamazioni sul suo conto.
Il bullismo cambia la forma in base al sesso:
- i bulli maschi sono maggiormente inclini al bullismo diretto,
- mentre le femmine a quello indiretto.
I maschi in particolare, tendono maggiormente all’approccio di forza, mentre le femmine preferiscono il pettegolezzo e la diffamazione.
Per quanto riguarda invece l’età ci sono due diversi periodi:
- Il primo tra i 8 e i 14 anni di età,
- mentre il secondo tra i 14 e i 18,
Il bullismo, quindi, varia da un semplice rapporto tra coppie a una gerarchia di bulli che si sostengono e agiscono con dei ruoli attivi e passivi come chi assiste senza fare e dire nulla.
Quali sono le caratteristiche del bullismo?
- i protagonisti sono sempre bambini o ragazzi, in genere in età scolare, che condividono lo stesso contesto, più comunemente la scuola;
- gli atti di prepotenza, le molestie o le aggressioni sono intenzionali, cioè sono messi in atto dal bullo (o dai bulli) per provocare un danno alla vittima o per divertimento;
- c’è persistenza nel tempo: le azioni dei bulli durano nel tempo, per settimane, mesi o anni e sono ripetute;
- c’è asimmetria nella relazione, cioè uno squilibrio di potere tra chi compie l’azione e chi la subisce, ad esempio per ragioni di età, di forza, di genere e per la popolarità che il bullo ha nel gruppo di suoi coetanei;
- la vittima non è in grado di difendersi, è isolata e ha paura di denunciare gli episodi di bullismo perché teme vendette
- uno scherzo: nello scherzo l’intento è di divertirsi tutti insieme, non di ferire l’altro;
- un conflitto fra coetanei: il conflitto, come può essere un litigio, è episodico, avviene in determinate circostanze e può accadere a chiunque, nell’ambito di una relazione paritaria tra i ragazzi coinvolti.
Il grande risalto al fenomeno che i mezzi di comunicazione di massa hanno dato in questi ultimi anni ha portato all’attenzione sul fenomeno del bullismo.
Purtroppo è accaduto solo dopo episodi di cronaca gravi legato a episodi di violenza gravi e a suicidi in qualche modo indotti dal bullo e dal branco che lo seguiva.
Purtroppo però sentendo come viene affrontata la tematica e il linguaggio utilizzato dalle persone, spesso si tratta di pensieri o opinioni sul bullismo essenzialmente errati.
- credere che sia soltanto un fenomeno legato alla periodo di crescita dei ragazzi;
- pensare che sia una semplice “ragazzata”;
- ritenere che si riscontri soltanto delle zone abitative più povere e arretrate (ipotesi dimostratasi falsa e inutile, alcune volte, ragazzi benestanti, perseguitano ragazzi più poveri)
- giudicare la vittima come se è colpevole solo per essere in grado di sapersi difendere.
- pensare che siano cose di poco conto
- ecc.
Per contrastare il bullismo, è di fondamentale importanza, che l’opinione pubblica riconosca la gravità degli atti di bullismo e delle loro conseguenze per il recupero sia delle piccole vittime, che nutrono una profonda sofferenza, sia dei propri prevaricatori, che corrono il rischio di intraprendere percorsi caratterizzati da devianza e delinquenza.
Vale la stessa cosa per il mobbing, lo stalking, nonnismo, ecc. quindi nelle scuole, nel lavoro, in internet, nelle caserme, nelle carceri, ecc. per non parlare di casi particolari come l’omofobia, con azioni specialmente di tipo verbale e denigratorio, specialmente in ambienti dominati da stereotipi e pregiudizi nei confronti di gay, lesbiche, bisessuali e transessuali, verso i disabili per la loro condizione e infine ma non per ultimi sugli animali che sono spesso vittime di soprusi da parte di merde umane.
Cyberbullismo che cos’è?
Internet ha aperto nuove possibilità per tutti noi compresi i criminali, pedofili, truffatori, persone disturbate, ecc. compresi i bulli.
Questa altra faccia della medaglia è quindi ben rappresentata dai rischi legati ad un uso improprio di questo strumento.
Tra questi vari crimini e comportamenti pericolosi c’è il cyberbullismo.
Virtuale è reale! Oggi alcuni strumenti virtuali sono davvero così “vicini a noi” costantemente da influenzare la realtà.
Si può definire cyberbullismo l’uso delle nuove tecnologie per intimorire, molestare, mettere in imbarazzo, far sentire a disagio o escludere altre persone.
- Telefonate
- Messaggi (con o senza immagini)
- Chat sincrone
- Social network (per esempio, Facebook)
- Siti di domande e risposte
- Siti di giochi online
- Forum online
- ecc.
- pettegolezzi diffusi attraverso messaggi sui cellulari, mail, social network;
- postando o inoltrando informazioni, immagini o video imbarazzanti (incluse quelle false);
- rubando l’identità e il profilo di altri, o costruendone di falsi, al fine di mettere in imbarazzo o danneggiare la reputazione della vittima;
- insultando o deridendo la vittima attraverso messaggi sul cellulare, mail, social network, blog o altri media;
- facendo minacce fisiche alla vittima attraverso un qualsiasi media.
Sono entrambi dei reati che non si devono giustificare!
Il ruolo delle parti nel bullismo
Il bullo e/o l’istigatore
Bullo deriva dall’inglese bully che sull’Oxford Dictionary, il dizionario inglese indica che è una persona che usa la propria forza o potere per intimorire una persona più debole.
Il bullo è una persona che usa la propria forza o la propria posizione di superiorità per fare del male a qualcun altro in modo fisico, verbale o psicologico.
Con il termine bullo ci si riferisce a un ragazzo o un bambino che prende di mira un coetaneo e ogni giorno, per lungo tempo lo “bullizza”, cioè mette in atto nei suoi confronti violenze di vario genere alle quali non riesce a difendersi.
Il bullo è una persona che fa del male secondo uno schema caratteristico:
- Intenzionale: i bulli hanno lo scopo di ferire e prova soddisfazione nel fare del male.
- Persistente: il bullo ogni giorno, per lungo tempo perseguita la vittima
- Inoltre il bullo è più forte della vittima (ha più “potere” oppure influenza, popolarità) e il bersaglio è invece isolato.
Il bullo si distingue in bullo dominante e quello fiancheggiatore.
Bullo o bulla dominante:
Il bullo ha un forte bisogno di potere, di dominare gli altri, per sentirsi bene con sé stesso e per apparire forte.
Prova soddisfazione nel sottomettere e umiliare gli altri.
E’ un ragazzo/a irascibile, impulsivo incapace di controllare le emozioni e le pulsioni. Ha comportamenti aggressivi e vede nella violenza un modo per dimostrare la sua forza ed essere riconosciuto e rispettato.
Vuole ottenere attenzione e popolarità nel gruppo.
E’ spesso una persona che ha una certa influenza sugli altri, assumendo il ruolo di “leader” che istiga anche i compagni a trattare male la vittima o ignorarla.
Soprattutto le bulle riescono a manipolare gli altri così da usare le situazioni a proprio vantaggio.
I bulli usano l’inganno, mentono dicendo di non aver fatto nulla di male.
Fanno sentire la vittima colpevole e stabiliscono finte amicizie con gli altri basati sulla dominazione.
Il bullo può usare diverse forme di violenza:
Bullismo fisico, il bullo usa calci, pugni, schiaffi, spintoni, pizzicotti. Spingere, graffiare, fare sgambetti, spintonare sono tutte forme di bullismo fisico anche gli atti più “lievi”. Il bullo ruba gli oggetti personali, li maltratta, nasconde e rompe. Esempio: un ragazzo viene ogni giorno viene aggredito all’uscita da scuola, spintonato e picchiato dai suoi compagni mentre altri ragazzi vedono e filmano la scena con i cellulari, postando in rete il video (cyber bullismo)
Bullismo verbale, il bullo usa minacce, derisioni, offese, insulti, nomignoli. Prese in giro, parole razziste/omofobe. Prende di mira qualcuno per un difetto fisico, perché è straniero o in qualche modo “diverso” dal gruppo. Esempio: una ragazza prende in giro ogni giorno una sua compagna di classe per il suo modo di vestire e le dice che è brutta, convincendo tutta la classe a starle lontana.
Bullismo indiretto o anche bullismo femminile perché diffuso tra le ragazze): Nel bullismo indiretto non c’è contatto tra la vittima e il bullo. Chi viene preso di mira viene: isolato, emarginato e parlato male alle spalle. Non viene invitato alle feste, escluso nei giochi di squadra e nelle uscite di gruppo. Inoltre riceve occhiate, sorrisini e risatine maligne.
Esempio di bulli: una bulla prende di mira una ragazza, la esclude dal gruppo. La vittima sta da sola in classe, nessuno le rivolge la parola o vuole sedersi vicino a lei. Non viene invitata ad alcuna attività di gruppo. Inoltre appena entra in classe sente tutte ridere, parlarsi all’orecchio e sa che stanno parlando male di lei. Sente sussurrare cattiverie, girano pettegolezzi cattivi su di lei in classe. Se si avvicina agli altri queste si allontanano perché “non fa parte del gruppo”.
Perché fa il bullo?
I bulli si comportano così per varie ragioni.
Le possibili cause sono relativi a fattori familiari, personali, sociali e di gruppo. Ecco i principali motivi per cui un ragazzo potrebbe comportarsi da bullo.
Fattori scolastici:
- Il bullismo nasce all’interno di un gruppo.
- Il bullo vuole affermarsi, essere riconosciuto ed essere seguito dagli altri.
- Vuole dominare gli altri e sentirsi importante.
- I bulli gregari a loro volta sono complici perché vogliono far parte del gruppo e non esserne esclusi.
- Inoltre il bullismo viene visto come qualcosa di divertente da fare in gruppo.
Fattori sociali:
- I bulli sono stati influenzati da “modelli” aggressivi, nella vita reale ma anche guardando film, video violenti.
- I bambini e gli adolescenti, che assistono a molti episodi di violenza davanti alla televisione o al cinema, spesso diventano più aggressivi e mostrano meno empatia verso le vittime dell’aggressione.
- I media possono, in una certa misura, aumentare l’entità del fenomeno.
- Fare i prepotenti è coerente con l’immagine potente o di duro; si tratta di uno stereotipo diffuso specialmente tra i maschi, ma sempre più anche nelle femmine.
Altre cause:
Per noia: La mancanza di stimoli, l’insoddisfazione, la monotonia a volte spinge i ragazzi a trovare stimoli in questi comportamenti.
Fascino del potere, sentirsi forte, superiore: voglia di attenzioni, sentirsi accettato e rispettato dagli altri così da stare meglio con sé stessi. Il bullo ha bisogno di attirare l’attenzione, stabilire il suo potere ed essere supportato dal gruppo e accettato
Il fascino del dominio: Il bullo si comporta così perché ha bisogno di dominare gli altri e sottometterlo attratto dal “fascino” della violenza.
Il piacere di far soffrire: Alcune persone provano piacere a vedere l’altro soffrire, ne traggono soddisfazione e godimento.
Intolleranza verso il diverso: Una delle motivazioni più frequenti nel bullismo è l’intolleranza verso chi è percepito come diverso, senza che ci faccia niente di male, per il solo fatto di essere diverso: l’omosessuale, lo straniero (non inteso solo come nazionalità diversa, ma anche diverso paese, diversa regione, nord e sud etc.).
Alcuni risvolti psicologici che sono stati analizzati nei bulli
Gli adulti che abusano della propria personalità, che hanno un atteggiamento autorevole, combinato con il bisogno di controllare l’ambiente circostante, hanno anche una maggiore tendenza a sottovalutare le proprie vittime.
Sviluppi nella ricerca hanno dimostrato che fattori come l’invidia e il risentimento possono essere indicatori di rischio per diventare un bullo.
I risultati sull’autostima, in particolare, sono invece controversi dove mentre alcuni evidenziano un aspetto narcisistico, altri mostrano vergogna o imbarazzo.
In alcuni casi l’origine del bullismo affonda le radici nell’infanzia, magari da parte di chi è stato a sua volta vittima di abusi.
Ci sono delle prove che indicano che i bulli hanno molte più probabilità di avere problemi con la giustizia, e che possa strutturarsi da adulto in una vera e propria carriera criminale.
I fiancheggiatori e gli spettatori
Nonostante la maggior parte dei presenti non sono coinvolti direttamente ad agire attivamente come bullo, esiste un certo numero di persone che intervengono comunque nella vicenda.
Questi individui sono i cosiddetti “spettatori” e sfortunatamente tendono a prendere le parti del bullo.
Nell’85% dei casi, gli spettatori sono coinvolti nella denigrazione della vittima o nella consolazione del bullo.
Nella maggior parte dei casi, comunque, gli attendenti non fanno nulla che possa preoccupare né la vittima né l’aggressore, almeno fino a quando il bullo non si stufi di avere gente intorno per non avere testimoni facendo allontanare tutti quelli di cui non si fida.
Il semi bullo o fiancheggiatore invece è un ragazzo solitamente insicuro, che si fa trascinare dal leader e ha il ruolo di aiutante o sostenitore perché questo comportamento può dargli un’identità e può affermarsi all’interno del gruppo. Il bullo gregario se riveste il ruolo di “sostenitore” deride la vittima, ride, incita il bullo, richiama l’attenzione degli altri compagni oppure semplicemente sta a guardare.
Ci sono al riguardo una serie di ragioni per le quali i fiancheggiatori e spettatori agli atti di bullismo non intervengono, che variano dalla:
- paura di diventare a loro volta delle vittime,
- alla differente percezione delle ingiustizie che si verificano nel corso della vita,
- alla cultura territoriale di farsi i fatti propri nel gruppo,
- il compiacimento sadico e di divertimento
Spesso il bullismo ha proprio la caratteristica di avvenire davanti alla presenza di un folto gruppo di spettatori oltre che i fiancheggiatori.
In alcuni casi, grazie al proprio carisma o autorità nel gruppo, il bullo riesce a creare un’aura di suggestione che gli permette di conquistare il favore degli spettatori e rafforzare la sua autostima come leader anche al di fuori del gruppo stesso a cui appartiene.
Tali dinamiche sono spesso legate anche al fenomeno “baby gang” un fenomeno sempre più diffuso e preoccupante che porta il branco a fare crimini efferati nonostante la giovane età.
A meno che non intervengano dei eventi significativi nella prima parte della vita di una gang, c’è il rischio che la “mentalità deviante” si strutturi progressivamente non solo nelle coscienze dei fiancheggiatori che va a influire negativamente anche nel resto della scuola.
In alcuni gruppi dove tale mentalità ha attecchito, gli abusi e le ingiustizie diventano un denominatore comune all’interno del contesto di riferimento portando anche i fiancheggiatori a diventare bulli.
Se si lascia spazio a questi comportamenti da gang il rischio è che si creino dei cambi di mentalità più criminale sostenuti dal gruppo che richiedono molto tempo per essere debellate, con risorse e coordinamento con i servizi sociali oltre assumersi il rischio di avere un gruppo di soggetti deviati e criminali che si muovo tra gli studenti.
Un aspetto fondamentale per prevenire e arginare il fenomeno del bullismo è fondamentale “lavorare preventivamente” proprio sugli osservatori ( “la maggioranza silenziosa”), che sono a conoscenza della situazione, ma la maggior parte delle volte non intervengono in difesa della vittima.
L’indifferenza è un modo per rendere il bullo ancora più bullo, deve sapere che sta sbagliando e che non siete d’accordo.
La vittima
- la capacità da parte della vittima di ignorare le provocazioni dell’aggressore,
- o di stare al gioco nell’ambito dei processi di comunicazione fra pari,
- la capacità di intimorire o reagire sul piano fisico a una provocazione o azione aggressiva.
Come sempre chi delinque non tende a fare un reato con una persona forte o che può reagire.
Mentre a uno spettatore non attento e superficiale il bullismo cronico di una persona o di un gruppo di persone può apparire come una semplice azione di aggressione perpetrata su vittime casuali il ciclo di riattivazione del bullismo dimostra il contrario.
Il bullismo si innesca quando alla provocazione e all’atto del bullo avviene una risposta inadeguata da parte della vittima verso l’aggressore.
Questa risposta non adeguata della vittima viene vista come stimolante da parte del bullo che trova lo sfogo al suo comportamento deviato e diventa uno stimolo a rifarlo ogni volta.
Anche per questo c’è la ripetitività del bullismo verso lo stesso o gli stessi soggetti.
Alcune soluzioni contro il bullismo
Ora a parte conoscere il fenomeno del bullismo quello che conta è fornire dei suggerimenti di azione e di comportamento per i ragazzi, i genitori e i professori.
Questi sono una serie di suggerimenti legali!
Ripetiamo un momento in sintesi che cosa è il bullismo?
Bullismo significa essere cattivi o offensivi arrivando a spaventare o ferire un’altra persona.
Il bullismo può verificarsi ovunque e assumere varie forme, che vanno dal diffondere false voci a pubblicare foto inappropriate, a minacciare qualcuno
Il bullismo ha la caratteristica di essere ripetitivo, non si tratta di un evento isolato.
Che tu sia vittima di bullismo, abbia un amico che ne è vittima o abbia ricevuto accuse in proposito, ricorda che puoi sempre trovare aiuto e che non devi pensare mai che sei solo.
Ora una premessa importante da distinguere tra chi è un ragazzo bullo perchè ha perso un pò la strada nonostante dietro ci sia una brava famiglia da chi invece vive in un contesto di disagio sociale con una famiglia di delinquenti.
Per evitare problematiche ulteriori contattare da subito le autorità competenti per chiedere consiglio.
Questo per evitare ritorsioni e discussioni ulteriori con minacce o altro verso la famiglia della vittima, gli insegnanti, ecc.
Per i ragazzi e le ragazze
Ti senti vittima del bullismo?
Ricordati che non devi mai sentirti in colpa per questo, non è colpa tua e che può succedere a chiunque.
Il bullismo potrebbe farti sentire a disagio o solo ma non lo sei basta che ne parli con delle persone di cui ti fidi.
Ricordati che tu non sei solo e devi parlarne subito con qualcuno di cui ti fidi e che ti aiuti a superare la situazione.
Non devi mai tollerare il bullismo e nessuno lo deve subire nell’indifferenza.
Quindi parlane subito con qualcuno di cui ti fidi.
Devi mantenere la calma
- Fai dei respiri profondi e rilassati perchè devi pensare che è la persona più giusta da contattare e cosa dire. Per farlo devi essere calmo e rilassato per prendere la migliore decisione possibile e raccontare i fatti con calma e precisione.
- Non avvicinare a te la persona che ha compiuto gli atti di bullismo quando non sei tranquillo/a ma sei agitato/a, turbato/a , ecc.
Parla subito con qualcuno di cui ti fidi
- Se hai ricevuto minacce o la tua sicurezza ti preoccupa, rivolgiti subito a qualcuno di cui ti fidi.
- Contatta un amico stretto, un familiare, un insegnante o anche le autorità.
Assicurati di essere in un posto sicuro
- Non rischiare di rimanere da solo con qualcuno con cui non ti senti al sicuro.
- Se parli a questa persona di quello che è successo, usa un linguaggio semplice e diretto e mantieni la calma ma non farlo in un luogo isolato.
Non reagire
- Non provare a vendicarti o a umiliare la persona che ha compiuto atti di bullismo verso di te.
- Non fare o dire qualcosa di cui ti potresti pentire.
- Rischi di passare dal torto alla ragione e di far apparire agli occhi degli altri che non conoscono i fatti che tu non eri la vittima del bullismo
Un tuo amico è vittima del bullismo
Se hai un amico o vedi qualcuno che è vittima di bullismo, devi aiutarlo, è giusto che lo aiuti.
Dalle ricerche emerse analizzando i vari casi è emerso che quando aiuti qualcuno che è vittima di bullismo, il bullo verrà fermato.
Non restare indifferente!
Inoltre più persone siete che aiutate e maggiore è la capacità di fermare il bullo.
Decidi di aiutarlo e di agire
- Se un tuo amico è in pericolo, pensa a come puoi aiutarlo.
- Prima di offrire aiuto al tuo amico rifletti per essere efficace nei tuoi ragionamenti e chiedi consiglio ma per aiutarlo, non credere a chi ti dice fatti suoi.
- Se provare ad aiutarlo da solo ti mette in ansia, chiedi aiuto a una persona di cui ti fidi. La sicurezza di tutti è la priorità.
Lavora con il tuo amico per trovare una soluzione
- Spiega al tuo amico che può contare su di te, che non è solo e vuoi aiutarlo a gestire la situazione.
- Ricorda al tuo amico che non è colpa sua e che non ha fatto nulla per meritare questo trattamento e che nessuno dovrebbe compiere atti di bullismo.
- Convincilo a non rimanere MAI da solo con la persona o le persone che fanno atti di bullismo verso di lui.
- Prova ad aiutarlo a evitare di peggiorare la situazione o di reagire in modo aggressivo, che può essere deleterio.
- Non parlare a nome del tuo amico a meno che non ti venga chiesto.
Trascorri del tempo con il tuo amico
- Cerca di passare del tempo con il tuo amico in modo che senta il tuo sostegno e chiedi agli altri amici di fare lo stesso.
- Continua a farti sentire in modo che sappia che ci tieni sempre sia di persona che con messaggi.
- Coinvolgilo nel tuo gruppo di amici.
Se ti hanno definito un bullo
Compiere atti di bullismo è sempre sbagliato ma a volte alcuni comportamenti possono essere fraintesi o viene estremizzato l’accaduto.
E’ importante e fondamentale difendere sempre la propria reputazione.
Capita a tutti o è capitato di prendere in giro qualcuno per i diversi motivi ma a prescindere da ciò che una persona dice o fa, il modo in cui ti comporti dipende sempre da te.
Anche in questo caso è sempre l’uomo inteso come essere umano a fare la differenza!
Ricordati che non puoi sapere o prevedere cosa può ferire emotivamente qualcuno, quindi è meglio non correre rischi nel fare certe osservazioni o affermazioni.
Scusati!!
- Se qualcuno si sente ferito dalle tue parole o azioni, è importante che ti scusi con sincerità e non ripeti più questa azione o affermazione che ha urtato la sensibilità di quella persona.
- Se hai paura o ti senti a disagio per il modo in cui scusarti o ricostruire la relazione, chiedi consiglio a un amico o un adulto di fiducia.
- Se non capisci perché le cose che hai detto hanno ferito qualcuno perchè non ti sembrava una cosa così importante, scusati e chiedi spiegazioni alla persona in questione. Spiega alla persona che hai capito e che farai più attenzione, rassicuralo che la situazione non si ripeterà.
Suggerimenti per i Genitori
Il primo passo per aiutare tuo figlio consiste nell’essere un buon ascoltatore e nessuno conosce tuo figlio meglio di te e tu se sei un buon genitore rappresenti per lui un punto di riferimento a cui rivolgersi quando si è in difficoltà.
Ecco alcuni suggerimenti e strategie generali che possono esserti utili per una conversazione efficace e gestire i problemi di bullismo che statisticamente vengono segnalati più di frequente.
Tuo Figlio è vittima del bullismo
Preparati per una conversazione efficace
- Prendi sul serio tuo figlio e ascoltalo.
- Non sottovalutare mai quello che ti dice.
- Trova il luogo più adatto per parlarne.
- Prova a mantenere la calma e sostenere una conversazione positiva.
- Non colpevolizzarlo mai.
- Chiedi consigli se non sai cosa fare a dei professionisti, non improvvisarti.
Parla del problema con lui
Offri il tuo sostegno:
- Dimostrati un buon ascoltatore, resta in silenzio e non interromperlo, non mettere le parole in bocca a tuo figlio e non saltare alle conclusioni.
- Usa un tono calmo e uniforme nel corso della conversazione. Evita di usare un linguaggio duro o accusatorio, che potrebbe indurre tuo figlio a chiudersi o sentirsi ancora più in imbarazzo.
- Evita di giudicare o criticare il comportamento che ha assunto prima del caso di bullismo.
- Non incolpare tuo figlio perché è vittima di bullismo.
- Non fare promesse che non puoi mantenere, ma rassicura tuo figlio dicendogli che vuoi aiutarlo a trovare una soluzione efficace al problema.
Mostra empatia:
- Se tu stesso/a hai subito episodi di bullismo, parla della tua esperienza con tuo figlio.
- Immedesimarti nella situazione di tuo figlio lo incoraggerà a condividere ciò che è successo e cosa prova al riguardo.
Se tuo figlio mostra segni di disagio psicologico o tendenze autolesionistiche, chiedi subito aiuto. Non lasciare tuo figlio da solo.
Sviluppa un piano di azione
- Chiedi a tuo figlio cosa vuole fare e come puoi aiutarlo.
- Offrigli più di una possibilità su come gestire la situazione. Non decidere da solo, ma proponi delle soluzioni e incoraggialo a trovare dei modi per gestire la situazione. Tuo figlio deve credere e sentire di essere parte del piano di azioni affinché funzioni.
- Se si tratta di una situazione seria (ad es. qualcuno sta minacciando tuo figlio), agisci subito. Se si tratta di qualcuno nella scuola di tuo figlio, parla con un consulente o con il preside. La sicurezza di tuo figlio è la priorità.
- Se la persona usa un servizio online per dar fastidio a tuo figlio, segnala il contenuto al fornitore di servizi online. Puoi segnalare i contenuti offensivi in molti siti e servizi.
Tuo Figlio fa del bullismo
Preparati per una conversazione efficace
- Prendi sul serio tuo figlio e ascoltalo. Avrai probabilmente delle opinioni su quanto è successo, soprattutto se tuo figlio ti ha deluso comportandosi male. Tuttavia, è importante che tu non esprima queste opinioni in maniera critica.
- Trova il luogo più adatto per parlarne.
- Prova a mantenere la calma e sostenere una conversazione positiva.
Parla del problema
- Tuo figlio ha bisogno di sentire di poter parlare apertamente e con onestà. Non interromperlo né criticarlo, ma lascia che racconti l’intera vicenda. Digli che troverete insieme una soluzione al problema. Anche se il comportamento di tuo figlio ti ha deluso, evita di giudicarlo ma spiegagli che si tratta di una situazione seria.
Scopri cos’è successo:
- Scopri cosa è successo con esattezza e da quanto tempo va avanti la situazione. Quando chiedi chiarimenti, dimostrati un buon ascoltatore in modo da ottenere il maggior numero di informazioni possibile. Scopri se si tratta di un comportamento nuovo per tuo figlio o se è un atteggiamento ricorrente di cui non sapevi nulla.
Trasmetti i tuoi valori:
- Di’ a tuo figlio che il bullismo è inaccettabile e che dovrà accettare le conseguenze. Ricorda a tuo figlio l’importanza di gentilezza, rispetto ed empatia.
Analizza le migliori soluzioni possibili per il problema
Decidi quali saranno le conseguenze:
- Di’ a tuo figlio che chi si comporta male con gli altri o li ferisce va incontro a delle conseguenze. Mostra risolutezza e coerenza.
Invita tuo figlio a scusarsi:
- Aiuta tuo figlio a scrivere le sue scuse o a scegliere le parole giuste per scusarsi a voce.
Prendi in considerazione queste soluzioni consigliate:
- Se il caso di bullismo si è verificato online, chiedi a tuo figlio di rimuovere i post. Se si è verificato a scuola, informa il preside e spiega come stai affrontando la situazione con tuo figlio. Offriti di collaborare con la scuola sulle conseguenze previste dalla normativa della stessa.
Suggerimento per gli insegnanti
Con questi suggerimenti spero di fornirti alcune informazioni utili per permetterti di aiutare gli studenti coinvolti in situazioni di bullismo:
- quando parlare con loro,
- dove parlare con loro,
- cosa dire esattamente e
- su cosa riflettere per intervenire in un momento successivo.
Ecco alcuni suggerimenti e strategie generali per consentirti di creare e implementare normative scolastiche, promuovere un clima positivo in classe e prevenire il bullismo.
Il messaggio che deve passare è di attenzione al fenomeno e che non sarà tollerata la trasgressione dei principi e delle norme scolastiche a riguardo.
Sensibilizzate anche i genitori!
Deve essere chiaro quali comportamenti sono sbagliati per evitare fraintendimenti e giustificazioni ipocrite da parte degli alunni e dei genitori.
Un tuo studente è vittima del bullismo
Preparati per una conversazione efficace
- Prendi sul serio il tuo studente e ascoltalo.
- Trova il luogo più adatto per parlarne.
- Prova a mantenere la calma e sostenere una conversazione positiva.
- Assicurati di parlare con lo studente il prima possibile dopo che si è verificato l’episodio.
Parla del problema
Offri il tuo sostegno:
- Dimostrati un buon ascoltatore, non mettere le parole in bocca al tuo studente e non saltare alle conclusioni.
- Usa un tono calmo e uniforme nel corso della conversazione. Evita di usare un linguaggio duro o accusatorio, che potrebbe indurre lo studente a chiudersi o sentirsi ancora più in imbarazzo.
- Evita di giudicare o criticare il comportamento che ha assunto prima del caso di bullismo.
- Non incolpare il tuo studente perché è vittima di bullismo.
- Non fare promesse che non puoi mantenere, ma rassicura il tuo studente dicendogli che vuoi aiutarlo a trovare una soluzione efficace al problema.
Situazioni urgenti e serie:
- Se allo studente vengono rivolte minacce fisiche, digli che farai di tutto per tutelarlo. Contatta la figura autorevole appropriata all’interno della scuola, se necessario: non prendere sotto gamba la situazione.
Mostra empatia:
- Se hai subito episodi di bullismo, parla della tua esperienza con lo studente.
- Immedesimarti nella situazione del tuo studente lo incoraggerà a condividere ciò che è successo e cosa prova al riguardo.
Vai in fondo alla questione:
- Parla separatamente con tutte le persone coinvolte, compresi lo studente, la persona accusata di bullismo e gli eventuali testimoni.
- Offri assistenza continua a tutte le parti coinvolte.
- Chiedi ad altri membri del personale della scuola, come un assistente sociale, uno psicologo o il preside, di aiutarti a segnalare o a gestire l’episodio.
Se il tuo studente è sconvolto o mostra segni di autolesionismo, non lasciarlo da solo e chiedi subito aiuto.
Sviluppa un piano di azione
- In base alle informazioni emerse dalla conversazione con lo studente, decidi i passi successivi.
- Se tu e lo studente ritenete che la situazione non sia così grave e non sia necessario ingigantirla, offrigli comunque il tuo aiuto.
- Attenzione, se si tratta di un episodio grave che è necessario segnalare, spiega allo studente le normative della scuola e aiutalo a segnalare la situazione.
- La mediazione, se ritieni indicato che il bullo e lo studente parlino, puoi organizzare una chiarimento tra loro facendo da mediatore.
- Se ritieni che lo studente possa essere in pericolo di aggressioni fisiche, contatta subito le autorità o il preside.
Approfondisci la questione
- Controlla come sta il tuo studente sia fisicamente che psicologicamente.
- Non affrontare da solo/a la questione ma consultati con altri insegnanti e specialisti
- Chiedi allo studente se la situazione si è risolta e se si sente a suo agio a scuola.
- Assicurati che gli studenti siano consapevoli di quali sono i comportamenti ammessi in classe.
- Promuovi le relazioni positive e prendi in considerazione l’idea di trasmettere agli studenti le capacità di risoluzione dei conflitti.
- Parla del fenomeno a scuola periodicamente (questo approccio non deve riguardare solo della tematica del bullismo ma di tutte le tematiche problematiche della società).
Un tuo studente compie atti di bullismo
Preparati per una conversazione efficace
- Prendi sul serio il tuo studente e ascoltalo.
- Trova il luogo più adatto per parlarne.
- Prova a mantenere la calma e sostenere una conversazione positiva.
Parla del problema
Offri il tuo sostegno.
- Dimostrati un buon ascoltatore, non mettere le parole in bocca al tuo studente e non saltare alle conclusioni.
- Usa un tono calmo e uniforme nel corso della conversazione. Evita di usare un linguaggio duro o accusatorio, che potrebbe indurre lo studente a chiudersi o sentirsi ancora più in imbarazzo.
- Evita di giudicare o criticare il comportamento che ha assunto prima del caso di bullismo.
- Non fare promesse che non puoi mantenere, ma rassicura il tuo studente dicendogli che vuoi aiutarlo a trovare una soluzione efficace al problema.
Vai in fondo alla questione.
- Scopri cos’è successo con esattezza, da quanto va avanti la situazione e se ciò che è successo dopo la vicenda è stato segnalato.
- Parla separatamente con tutte le persone coinvolte, compresi lo studente, la persona accusata di bullismo e gli eventuali testimoni.
- Offri assistenza continua a tutte le parti coinvolte.
- Chiedi ad altri membri del personale della scuola, come un assistente sociale, uno psicologo o il preside, di aiutarti a segnalare o a gestire l’episodio.
Comunica le normative della scuola.
- Di’ allo studente che il bullismo è inaccettabile e che dovrà accettare le conseguenze.
- Se si ripete un solo evento verrà segnalato alle autorità competenti.
Sviluppa un piano di azione
- In base alle informazioni ricavate dalla conversazione con gli studenti, decidi i passi successivi.
- Se ritieni che non sia necessario denunciare l’accaduto, lavora con lo studente sul modo migliore per scusarsi.
- Se è necessario denunciare l’accaduto, adotta tutte le misure necessarie per garantire che tutte le parti siano al sicuro. Coinvolgi i genitori attenendoti alla normativa della scuola.
- Se per qualche motivo ritieni che uno studente sia in pericolo, segnala subito la vicenda a una figura autorevole della scuola. Assicurati che lo studente vittima di bullismo, il colpevole ed eventuali testimoni siano al sicuro finché la situazione non viene gestita dalle autorità competenti.
Approfondisci la questione
- Chiedi allo studente come sta, se la situazione è stata risolta, se si sente a suo agio a scuola e com’è la sua relazione con le altre persone.
- Accertati che lo studente abbia delle persone a cui chiedere aiuto. Potrebbe anche trarre vantaggio da qualche incontro con un consulente scolastico.
- Potrebbe anche essere utile chiedere informazioni ai genitori dello studente. Scopri se puoi aiutare lo studente in altri modi, ad esempio coinvolgendolo in attività nella comunità.
- Per prevenire le situazioni di bullismo nella tua classe, assicurati che gli studenti siano consapevoli di quali sono i comportamenti ammessi. Promuovi le relazioni positive e prendi in considerazione l’idea di trasmettere agli studenti le capacità di risoluzione dei conflitti.
La prevenzione del fenomeno di bullismo
Come per molti aspetti della vita e della difesa personale la prevenzione è sempre una delle migliori strategie da adottare.
Per questo è necessario adottare comportamenti e normative chiare per bloccare sul nascere episodi anche di questo tipo.
Previeni il bullismo a scuola
- Di’ chiaramente agli studenti, ai genitori e al personale che il bullismo è inaccettabile e comporta delle conseguenze.
- Incoraggia gli studenti a farsi avanti se sono a conoscenza di casi di bullismo.
- Sfrutta qualunque occasione per parlare di bullismo agli studenti (ad es. nelle lezioni di letteratura e durante conversazioni casuali).
Ricorda agli studenti di chiedere aiuto
- Di’ agli studenti che possono fidarsi di te, che ascolterai le loro preoccupazioni sul bullismo e li prenderai sul serio per aiutarli a risolvere il problema.
- Informa gli studenti che la scuola ha adottato normative per garantire la serenità di tutti. Queste normative prevedono conseguenze specifiche per il bullismo.
Mettiti d’accordo con gli studenti sulle regole di base
- Se scopro che qualcuno è vittima di bullismo o offese, lo dirò a un adulto.
- Tratterò le persone online con lo stesso rispetto che riservo loro di presenza.
- Non pubblicherò foto o video di altre persone con l’intento di metterle in imbarazzo o umiliarle.
Crea delle normative di sicurezza a scuola
- Gli esperti consigliano di stilare delle normative di sicurezza in tutte le scuole, che comprendano normative per la prevenzione del bullismo.
- Definisci in modo chiaro i concetti di bullismo, prevaricazione e intimidazione e introduci delle procedure volte a garantire la sicurezza e la tutela dello studente vittima di bullismo.
- Usa un sistema di segnalazione anonimo per consentire agli studenti e agli insegnanti di sentirsi al sicuro quando segnalano casi di bullismo.
- Sviluppa una procedura formale per analizzare gli episodi di bullismo, che includa le conseguenze, e mettila a disposizione degli studenti.
- Acquisisci familiarità con le situazioni in cui la scuola può intervenire nel caso di episodi di bullismo, ad esempio se uno studente ha violato la normativa di utilizzo delle risorse della scuola usandole per atti di bullismo o se gli episodi che si svolgono fuori dalla scuola influenzano negativamente il clima a scuola. Se non è possibile applicare le normative della scuola all’episodio, prendi in considerazione l’idea di informare i genitori degli studenti coinvolti.
Sviluppa un programma educativo di sicurezza Web presso la tua scuola per gli studenti, gli insegnanti e il personale
Il programma deve comprendere informazioni sui seguenti argomenti:
- Uso di computer e Internet in modo sicuro
- Protezione della password e altri suggerimenti sulla sicurezza
- Uso responsabile di Internet
- Prevenzione del bullismo
- Legislazione e reati.
Conclusioni
Fermiamo il bullismo!
Oggi esistono molte strutture e associazioni che possono aiutarti su questa tematica.
Non cercare mai di affrontare questo problema da solo e soprattutto non fare passare del tempo ma agisci immediatamente perchè è una tipologia di reato che tende ad avere una escalation del reato.
Sono state sviluppata diverse piattaforme di prevenzione contro il bullismo e avere delle risorse rivolta a ragazzi, genitori e insegnanti che cercano supporto e aiuto in merito a problemi relativi a eventi di bullismo e altri conflitti è importante.
Ripeto che non sono tematiche da affrontare da soli!
Oltre alla possibilità di confrontarsi con persone di esperienza riguardo al fenomeno offre programmi dettagliati, incluse indicazioni su come cominciare conversazioni importanti per persone vittime di bullismo, genitori il cui figlio è stato vittima di bullismo o accusato di bullismo e insegnanti che hanno avuto studenti coinvolti in atti di bullismo.
Stay Tuned! Il bullismo non è un gioco ma un reato!
Andrea