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Il gabbiano Jonathan

“Non mi piacciono i limiti”

Il gabbiano Jonathan
Il gabbiano Jonathan

“Non mi piacciono i limiti”

Oggi voglio che tu conosca questo libro questa storia per questo ti scrivo una parte molto intensa di questo libro perché è una sensazione che nella vita ma anche quando impari un’arte marziale ti può capitare e sono sicura che se ti sei impegnato veramente hai provato questa sensazione di smarrimento.

“Non mi piacciono i limiti” – Il gabbiano Jonathan

Ho la testa che mi scoppia, il cervello in panne, così tanti progetti che voglio realizzare e che fino a poco tempo fa mi sembravano impossibili.

Sono esaurito, sovrastato da tutto quello che sto creando e che mi circonda.

Sono a pezzi a forza di correre, organizzare, revisionare, combattere, difendermi, cercare di fare sempre oltre il meglio, rilanciare, sfidare.

Mi sento come un pugile suonato all’angolo con le braccia che non gli rispondono più ma che non ha nessuna voglia di lasciarsi mandare al tappeto.

Ogni tanto mi verrebbe voglia di spegnermi.

Di andarmene per un po’ e non sentire più nessuno per giorni, settimane, forse mesi.

Poi penso a tutta la fatica che ho fatto, a tutta la merda che ho dovuto mangiare in questi anni, a tutto ciò che ho dovuto subire, superare, prima col cuore e con l’anima che con la mente e mi ricompongo.

Voglio testare i miei limiti ancora una volta.

Ho capito che se non sento dolore significa solo che sono troppo comodo e mi sono seduto.

Non me lo fa fare nessuno.

Voglio solo morire conscio di aver raggiunto il livello più alto che avrò potuto.

Nessuna scusa, niente da dimostrare, niente dita dietro le quali nascondersi.

Sputare il sangue, scrollata di spalle e si riparte.

Quando sarò troppo vecchio, quando non ce la farò più, quando tutto questo sarà finito, voglio essere certo di non aver lasciato nulla di intentato.

Voglio essere certo di aver ispirato le persone ad andare oltre, a non indietreggiare mai, a non arrendersi mai.

“Il paradiso non è mica un luogo.

Non si trova nello spazio, e neanche nel tempo. Il paradiso è essere perfetti.

Tu sei uno che vola velocissimo vero?

Raggiungerai il paradiso, allora, quando avrai raggiunto la velocità perfetta.

Il che non significa 1000 miglia all’ora, né 1000000 di miglia, e neanche vuol dire volare alla velocità della luce.

Perché qualsiasi numero, vedi, è un limite, mentre la perfezione non ha limiti.

Velocità perfetta, figlio mio, vuol dire solo esserci, esser là.”

E così sia.

Il gabbiano Jonathan Livingston


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Written by Andrea

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