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La rapina a mano armata del tuo portafoglio.
Dammi il tuo portafoglio o ti ammazzo!
La rapina e la minaccia con lo scopo di prenderti il tuo portafoglio, il tuo orologio, il tuo smartphone, il tuo computer, la tua borsa, il tuo giubbotto firmato, ecc.
Il portafoglio è un esempio pratico per una forma di reato comune.
Eccoti nel bel mezzo di una rapina.
Una delle domande che spesso vengono fatte è se in caso di minaccia a scopo di rapina consegnare il portafoglio o agire!
Dare una risposta in assoluto non è possibile perchè andrebbe sempre inserita in un contesto ma in linea di massima la scelta migliore se l’obiettivo dell’aggressore è avere i soldi che hai in tasca è consegnargli quello che vuole.
Consegnargli il portafoglio o la borsa teoricamente lo fa allontanare da te e di conseguenza esci da una condizione di pericolo soprattutto perchè come spesso accade la minaccia avviene sempre con un equalizzatore come un coltello, taglierino, arma da fuoco, altro.
Grazie alla pagina Facebook, Instagram, e la mail mi capita di avere degli scambi di opinioni con altri esperti del settore o persone che comunque lavorano nell’ambito della sicurezza.
Questo è utile per riuscire a valutare insieme sia l’approccio tecnico/didattico che i pensieri o il pensiero a riguardo all’autodifesa e all’auto protezione quando ci si trova in un istante in quella condizione di dover decidere, facendo la scelta migliore.
Tradotto in poche parole, la ricerca della scelta che ci fa portare la pelle a casa.
Parlando della condizione riguardo a una aggressione a scopo di rapina, l’idea di consegnare il tuo portafoglio o la tua borsa a un rapinatore o a un ladro piuttosto che rispondere immediatamente con una risposta di contro aggressione.
Eseguire un disarmo o un immediato “contrattacco violento” innesca tutta una serie di elementi e variabili che non credo possano dare una risposta in assoluto.
L’approccio situazionale
La cosa fondamentale per poter avere un approccio situazionale corretto e coerente nel gestire situazioni di pericolo nella vita reale, qualunque sia la situazione particolare che devi affrontare.
Con approccio situazionale intendo tutti quegli elementi come luogo, se sei solo o con la tua famiglia, il tuo stato fisico, il tuo stato mentale, abbigliamento, la tipologia di aggressore, la perdita reale dell’oggetto richiesto, ecc.
Mi sono reso conto mentre la nostra conversazione si sviluppava che c’erano cose che non avevo necessariamente enfatizzato o cose a cui non avevo attirato abbastanza attenzione;
In primo luogo, consegnare il portafoglio quando richiesto non è un atto passivo, ma è assertivo, che significa non sono d’accordo ma te lo consegno per evitare a entrambi brutte conseguenze.
Di fronte a un aggressore armato (di pistola o di coltello) non puoi sottovalutare l’effetto di forte stress che genera e che probabilmente ti farà rimanere sorpreso e congelato.
La copertura temporale
Ora che la tua intenzione sia quella di consegnare il tuo portafoglio o la tua borsa un elemento fondamentale è avere una strategia di copertura temporale.
La strategia di copertura temporale è quella azione verbale o fisica o un mix delle due che ti fa guadagnare tempo e conferma al rapinatore che stai per conformarti alla sua richiesta indipendentemente che tu lo faccia realmente o che sia solo il modo per trovare lo spazio per attaccare ferocemente.
Questa è una strategia essenziale in moltissimi contesti di aggressione tra cui questo.
Devi accettare di consegnare il tuo portafoglio o la tua borsa anche se questa non è la tua intenzione perchè quello “spazio” ti consente di avere un momento per provare a capire e valutare la situazione.
Attenzione stiamo parlando di azioni che durano pochi secondi non è che starai li a conversare per minuti perchè un rapinatore ha fretta!
Tutti i criminali dal momento in cui iniziano il crimine sono limitati nel tempo perchè lo scopo è facile e veloce sia per la sorpresa nei confronti della vittima che non riesce a pensare che per evitare di essere visti da altri passanti.
Se tu rallenti l’assalto, questo ti permette di avere il tempo per capire meglio la situazione ma la parte difficile è che questa azione è necessario farla senza provocare il tuo aggressore ad agire violentemente nei tuoi confronti.
Attenzione a questo punto probabilmente non sarai ancora sicuro se il tuo aggressore è solo o a un complice vicino o dove sono le tue potenziali uscite e vie di fuga per scappare, ecc.
Il non pensiero
Quando ti parlo di copertura temporale per prendere tempo necessario per capire la situazione e gli elementi correlati non ti sto parlando di usare il processo di pensiero o il tuo ragionamento per valutare ciò che sta accadendo perchè non è quello che ti serve.
Il tuo pensiero e ragionamento serve per creare il “momento” che serve al tuo “istinto” di ricevere lo start per agire.
Agire può significare diverse cose:
- Dare il portafoglio o la borsa
- Attaccare
- Scappare
Attenzione!
Restare fermi, immobili, congelati senza fare nessuna azione è molto pericoloso perchè l’effetto è come discutere con qualcuno molto incazzato e quello davanti sta zitto senza fare nulla.
Questo comportamento può generare una azione violenta all’aggressore che se limitata a strapparti la borsa o prenderti il portafoglio va bene ma può anche essere colpirti e poi prendere gli oggetti.
Perchè ti parlo di istinto, il motivo è che non sarai così lucido come pensi e la risposta sarà dettata da una sensazione che è costruita da elementi come il tuo stato fisico, il tuo stato mentale, la tua formazione marziale, il contesto, ecc.
Il tuo istinto ti guiderà attraverso la paura per indicare al tuo corpo cosa fare.
Se il tuo istinto ti dice scappa, corri, se dice prendi il coltello fallo, se dice dagli il portafoglio prendilo e allunga la mano verso di lui.
Le azioni coperte
Ora un elemento importante, tutte le 3 risposte possono essere “coperte” con l’azione consegnare il portafoglio, perchè è molto più facile cercare il coltello quando un aggressore si sta concentrando sul tuo portafoglio rispetto a quando si stanno concentrando sul coltello.
Se il tuo istinto ti dice che devi controllare il coltello, devi darti la migliore possibilità andando a rispondere alla domanda dei tuoi rapinatori con un bel si, tieni il portafoglio, devi dare l’impressione di essere la vittima perfetta e in quel momento scatenare la furia.
Ps. Non te lo consiglio se si tratta di qualcosa che puoi recuperare o ricomprare, ricordati che lo scopo è sempre preservarsi e portare la pelle a casa.
La più grande paura di un rapinatore ma in generale di un ladro è di essere preso quindi vogliono allontanarsi da te non appena gli viene consegnato il portafoglio o la borsa.
Se c’è qualche esitazione o pausa da parte dell’aggressore devi riempire quello spazio vuoto attaccando.
L’istinto di agire a una rapina
Ancora una volta il tuo istinto di paura se gli dai spazio (passando attraverso il movimento di consegna del portafoglio) ti dirà quando agire.
Saprai se hanno intenzione di andarsene prima di che se ne va perchè strapperà dalle tue mani il portafoglio e scapperà via o si allontanerà velocemente mentre se invece resta davanti a te mettendoselo in tasca, allora attenzione perchè vuole ancora qualcosa.
In questo caso o attacchi immediatamente o scappi, non puoi restare passivo ad aspettare la prossima richiesta perchè sarà peggiore della prima.
Quindi se consegni l’oggetto richiesto e si allontanano bene!.
Tutto a posto, il pericolo è scampato, vai a fare la denuncia ma comunque lo saprai prima che lo facciano se devi agire,
Una ulteriore condizione che devi assolutamente evitare, consegni il portafoglio, il ladro si allontana camminando e tu lo segui per attaccarlo alle spalle o in altro modo.
Non farlo mai!
Se decidi di attaccarlo non aspettare che si allontana prima di iniziare ad agire.
Ricordati che devi preservarti e portare la pelle a casa, se il pericolo è scampato va bene così.
Salire in macchina prendendo il crick, o tirare fuori un cacciavite o un coltello che avevi in tasca (illegale) e inseguirlo per recuperare il tuo portafoglio non è la scelta migliore.
L’allenamento in palestra per questi casi specifici di rapina
Credo che questa sia una delle parti per te più interessanti, cioè come allenare/simulare questa condizione.
Ci sono molti modi ma sicuramente nelle esercitazioni puoi eseguire due diverse risposte dell’aggressore.
Hai una persona che tira un coltello e ti fa una minaccia, ad es. chiedono un portafoglio mentre ti punta il coltello.
La scelta di dove puntartelo varia, non è mai la stessa perchè non devi abituarti a una condizione anche se all’inizio per imparare le prime dinamiche si sceglie dove puntare l’arma.
A volte quando il consegni il portafoglio, chi fa l’aggressore si allontanano mentre altre volte rimane lì e tenta di tagliarti.
Tu non quando rimane o quando va via, la stessa cosa che non sai dove punta l’arma per minacciarti e dove cercherà di tagliarti quando anche dopo che le hai dato il portafoglio rimane lì.
Questi esercizi non servono a condizionare una risposta di attacco, ma a valutare la migliore risposta per capire se è meglio prendere / controllare / disarmare il coltello per attaccare o scappare o come nella maggior parte delle situazioni reali consegnare semplicemente il portafoglio perchè reagire sarebbe la cosa peggiore da fare.
La terza persona durante la rapina
Una terza persona presente può decidere se tagliarti / attaccarti quando reagisci.
La tua “potenziale” risposta deve essere sempre la migliore scelta tra quelle che puoi prendere in quel contesto come scappare, quella di prendere / controllare il coltello o la pistola, ma riconoscere anche che ci sono momenti in cui non dovresti fare altro che consegnare il portafoglio.
L’aggressore della rapina
Chi fa l’aggressore deve fare proprio le diverse parti psicologiche anche come atteggiamento non verbale, come prendere e scappare con la refurtiva, restare lì per attaccare, essere incalzante, aggressivo, ecc.
La fase di “congelamento” legata al forte stress che tutti attraversano deve essere trasformata in una fase di valutazione aiutandoti con la creazione di una finestra temporale ma con l’abitudine di pensare le azioni possibili e non per pensare a cose che non possono aiutarti a uscire da quella situazione.
Esempio di pensieri durante la rapina:
pensare mi stanno rapinando, ecco cosa mi sta succedendo, sono nel mezzo di una rapina, lo sapevo che non dovevo prelevare in quel bancomat, me lo diceva il mio amico, dopo lo denuncio, ecc. non sono pensieri e cose che ti aiutano in quel momento, stai usando il pensiero per cose inutili in quel momento, sono riflessioni che devi fare dopo per capire il motivo per cui ti ha scelto come preda.
Quello che devi fare è non stare ad aspettare per vedere cosa succede quando consegni il portafoglio, ma cercare in quell’arco temporale di confermare la migliore risposta che devi avere / mentre leggi l’intento dell’aggressore e quindi avere l’input/lo start che fa partire l’azione.
Questo accade istintivamente non consapevolmente.
L’istinto
Per fare accadere consapevolmente la tua risposta dovresti essere stato rapinato realmente decine e decine di volte cosa improbabile e di conseguenza non puoi avere una freddezza tale da rendere il tuo pensiero lucido e consapevole ma sarà un pensiero più istintivo che viene attivato da un “segnale”.
Quindi se il tuo istinto:
- ti dice di afferrare l’arma, fallo e attacca;
- se ti dice scappa, corri più che puoi,
- oppure ti dice di non fare nulla, di dargli il portafoglio fai questo.
La formazione
La formazione in questo caso è più legata a costruire lo spazio temporale per avere il “momento” e di leggere le intenzioni reali del to aggressore ancora prima che tu sia in grado di capire la situazione.
Devi leggere, più che capire cosa sta succedendo, le intenzioni reali dell’aggressore per poter rispondere nel miglior modo possibile, consegna richiesta, fuga, attacco.
Gli schemi di risposta sono semplici.
Ps. Se superi la fase di congelamento mentre senti un aggressore che ti punta un’arma e sei in grado di agire immediatamente e prendere il controllo della situazione senza passare attraverso uno script verbale o tramite il portafoglio per prenderti lo spazio o finestra temporale puoi anche farlo, ma se hai bisogno di tempo per creare il momento e raccogliere ulteriori informazioni esegui uno script verbale o fisico di consegna del portafoglio.
Ora l’attacco di un uomo armato significa che stai per fare qualcosa di complesso e richiede davvero tanta consapevolezza, dovrebbe essere l’ultima scelta ma purtroppo può anche diventare la prima.
Leggi i segnali!
Questo tipo di esercizio è più legato a quello mentre invece su come attaccare quando un uomo ti punta un’arma da taglio o da fuoco è un lavoro tecnico a parte che va fatto prima di questo esercizio.
E’ un lavoro complesso che richiede molto studio per le alte variabili.
Ricordati che il forte stress rende i tui movimenti meno precisi e quindi gli schemi motori vanno visti non solo in una condizione di “relax”.
Una ulteriore analisi è legata al modo di consegnare il bottino della rapina se vuoi attaccare.
Anche su questo specifico punto ci sono dei metodi che vanno provati e analizzati ma lo schema di attacco non va improvvisato ma adattato al contesto.
In quel momento non avrai molto tempo per pensare come attaccare, anche lì sarà la tua formazione a creare l’istinto.
Stay Tuned!
Street Fight Mentality
Andrea