L’autodifesa femminile e le rappresentazioni realistiche.
La rappresentazioni realistiche sull’autodifesa femminile è un dovere di ogni valido formatore che riguarda la sicurezza per non infondere false credenze o aspettative sbagliate nelle persone senza fornire gli strumenti necessari e reali per sopravvivere a una aggressione violenta.
L’autodifesa delle donne ma in generale l’autodifesa non è un argomento affascinante, non è così sexy solo perchè c’è la presenza femminile e certamente non è gentile, nessun confronto violento o nella vita reale lo è mai.
Allora perchè lo si rende così fashion?
Tuttavia, se osservi come le arti marziali / le industrie della salute e del fitness presentano l’argomento dell’autodifesa femminile soprattutto in molte riviste di fitness o tramite influencer su YouTube, potresti essere indotto a pensare che una donna di taglia piccola che pesa 52 kg, vestita sexy e senza sudare può imparare a tirare un pugno da knockout contro un criminale stereotipato in un seminario di 2 ore il sabato pomeriggio o con un pacchetto di poche lezioni.
Smetti di credere a queste stupidaggini e affronta l’argomento seriamente se ci tieni davvero a te.
Ancora oggi si vedono su YouTube e in canali televisivi locali dimostrazioni al limite dell’assurdo con persone che ridono e collaborano nel fare vedere tecniche spesso fatte anche in maniera grossolana e messe in un contesto che è ben lontano da una vera aggressione, non cascateci.
Volete un esempio di aggressione reale?
Fai un giro sul Canale Instagram.
Presentare e costruire un immaginario aggressore/soggetto aggredito in modo giocoso è al contempo irrealistico e fa un completo disservizio alla persona che vuole imparare oltre ad essere illusorio e ingannevole verso le donne.
Onestamente mi fate schifo e la vostra fortuna è che per fortuna statisticamente le persone che formate difficilmente saranno aggredite!
Attenzione però perchè alcune ragazze/donne che oggi più indipendenti ed emancipate possono partecipare ai corsi proprio perchè hanno paura di una situazione che stanno vivendo o hanno vissuto e che non vi racconteranno mai, almeno non subito e ingannarle o dandogli delle false certezze è un danno incredibile.
Le certezze nella difesa personale devono essere reali attraverso la formazione, prevenzione (analisi del contesto, attenzione, livelli di allerta, ecc.), psicologica e fisica (più legata alla fuga e al combattimento) senza dimenticare la capacità di difendersi o prevenire attraverso l’uso di strumenti.
Sembra che il messaggio del settore dell’autodifesa alle donne per invogliare a partecipare a classi e seminari non sia il programma che farai per riuscire a sopravvivere a una aggressione, ma che dovresti anche avere un bell’aspetto mentre lo stai facendo come se il messaggio fosse più incentrato a dire ” se fai difesa personale sei anche molto più attraente!
Anche sui programmi ci sarebbe molto da dire visto che gli argomenti legati alla difesa personale sono molto vasti e complessi.
La violenza è un caos fisico ed emotivo che va compreso e studiato per essere gestito e in fondo lo sanno tutti che per fare questo serve un training di lunga durata e con persone qualificate. Non è possibile gestire qualcosa di complesso con qualche nozione e qualche “mossa cinematografica”.
Presentare l’autodifesa delle donne in un modo irrealistico, eccessivamente semplificato, sterile, igienizzato e fashion, è fuorviante e secondo me non convincente per tutte le parti coinvolte ed è forse per questo che molti non riescono a costruire classi decenti, non sono in grado di offrire un vero servizio e spesso non mantengono la professionalità richiesta con oltre che una carenza didattica importante anche con atteggiamenti di uno che cerca delle amiche con cui uscire e divertirsi.
Lo dico perchè ci sono episodi di cronaca dove da istruttori di difesa personale femminile sono diventati stalker.
Credo che questo tipo di messaggio e racconti di amiche che hanno fatto questa esperienza scoraggia donne e ragazze a frequentare le lezioni e i programmi anche se l’argomento le interessa e questo a prescindere dai molti falsi miti e falsità riguardanti la violenza nei confronti delle donne.
In questo post voglio raccontarti di alcuni dei messaggi contrastanti che spesso sembrano essere comunicati in merito all’autodifesa delle donne e alcune delle aree che molti programmi trascurano.
Donne Vs Donne
Ci sono alcuni che potrebbero tentare di argomentare sul fatto che questi tipi di incidenti sono sia rari che solitamente poco pertinenti, tuttavia dalla mia esperienza gli episodi di violenza tra donne non sono così rari e legati a gelosie, discussioni in discoteca per i motivi più disparati (stati alterati per utilizzo di droghe o ubriachezza, gelosia, ecc.)
Imparare a declassare una situazione che coinvolge una fidanzata gelosa che ha frainteso la tua conversazione e le intenzioni nei confronti del suo ragazzo è qualcosa che dovrebbe essere insegnato nei programmi di autodifesa di tutte le donne, poiché tali situazioni possono rapidamente andare a degenerare; soprattutto dove è coinvolto l’alcol se non addirittura delle droghe.
Anche le donne attaccano le donne ma questo aspetto è raramente se non mai discusso.
Non sono solo gli uomini che attaccano le donne, ho visto personalmente diversi litigi finiti in atti violenti tra donne, per svariate ragioni.
E la violenza non è da sottovalutare, strattonare la persona per i capelli facendo sbattere la testa contro tavoli o a terra, bottigliate in testa alle spalle, calci a terra, ecc.
Attenzione! in molti casi le persone intorno invece di intervenire e dividere le ragazze rimangono a guardare perché a tutti piace guardare una “rissa” e se una donna litiga mai con un’altra donna e non c’è sicurezza presente, non aspettarti che nessuno lo guardi avere fretta di interrompere la rissa e per assurdo agli uomini piace se due donne litigano tra di loro.
Un’ altro caso tipico sono le code del bagno delle donne nei club trasformarsi in rivolte visto che spesso le ragazze vanno in gruppo in bagno e quando qualcuno cerca di saltare la fila, ecc. e a questo si aggiunge l’alcol e le droghe puoi intuire che basta poco perchè si crei un litigio.
Ci sono molte tipologie di contesti in cui l’autodifesa delle donne ha come aggressore un’altra donna/ragazza ed è per questo che è fondamentale trattare l’argomento in modo realistico e completo e trascurare questo tipo di scenari è una importante mancanza.
Anticipare e gestire l’intenzione è la migliore autodifesa
Spesso l’aggressore nel caso di violenza sulle donne non è uno sconosciuto ma una persona che si conosce, un amico, qualcuno che si è conosciuto da poco, ecc.
Imparare a riconoscere l’intenzione di qualcuno attraverso il suo linguaggio non verbale e la manipolazione delle sue parole e anticipare l’intenzione “uscendo” in sicurezza da una conversazione potenzialmente pericolosa senza gridare immediatamente “arretrando” e applicare visivamente / udibilmente un confine è un’abilità chiave che deve essere insegnata.
Ricordati che molti episodi di violenza nascono da situazioni sociali, come nei locali, un parcheggio, uno sguardo di troppo, nei locali, in fila in posta, ecc., mentre molta autodifesa femminile è presentata come un agguato o attacchi di tipo blitz, dove non vi sono fasi o fasi precedenti.
Ad esempio un aggressore salta fuori dall’ombra o sale da dietro senza alcun preavviso, ecc., e mentre si verificano questi tipi di assalto che per fortuna sono in minoranza e non dovrebbero essere presentati come se fossero la norma.
E’ importante andare per gradi anche per non creare in alcune persone delle paure inutili che rischiano poi di andare a incidere sulla qualità sociale delle persone.
Anche se sono favorevole all’emancipazione femminile e all’addestramento di una donna che può risolvere conflitti violenti ma ci sono momenti in cui tali azioni e comportamenti intensificheranno inutilmente una situazione, e questo dovrebbe essere riconosciuto e insegnato.
Ricordiamoci poi che comunque una aggressione anche se ti sei difesa può portare a dei risvolti legali.
Ci sono molti step prima di arrivare allo scontro fisico con una persona per stabilire e far rispettare i confini senza dover dimostrare a tutti quelli che ti stanno attorno con calci e pugni, ecc. che questo è ciò che stai facendo.
La violenza è in gran parte sociale e non subito violenta ed è quindi importante insegnare alle persone come comprendere e gestire i conflitti sociali con amici/colleghi/vicini di casa/sconosciuti per strada e nei locali, ecc.
Deve far parte dell’allenamento di autodifesa delle donne, piuttosto che insegnare semplicemente alle donne cosa fare quando qualcuno le afferra da dietro, ecc.
Imparare a combattere è una parte fondamentale della formazione ma è anche quella più complessa e che richiede più tempo.
Inoltre ricordati che quando ti trovi a combattere significa che hai sbagliato tutto quello che c’è prima che riguarda la prevenzione, l’attenzione, analisi del contesto, de-escalation, ecc. a meno che hai trovato un pazzo che ti attacca senza motivo ma in qualche modo ti ha scelto e tu non te ne sei accorta e ci sono comunque dei rituali di attacco.
Nel mondo reale purtroppo ci sono poche donne che non hanno avuto a che fare con uomini invadenti e uomini odiosi sino ad arrivare a contatti fisici inappropriati e per questo è importante imparare delle strategie di insegnamento per affrontare queste situazioni, piuttosto che concentrarsi solo tecniche di attacco per finalizzare l’aggressore e questa conoscenza dovrebbero far parte di qualsiasi programma didattico che riguarda l’autodifesa.
Spesso nella maggior parte dei corsi gli scenari di difesa sono presentati nella parte finale cioè quella dello scontro, quindi lavorando nella parte più estrema del conflitto, il combattimento.
La difesa personale femminile è qualcosa di complesso con delle specificità che devono essere affrontate per permettere di effettuare un percorso adatto alla maggior parte delle donne, senza affrontare situazione troppo estreme, che non vuol dire che sono cose che accadono ad altre persone, ecc. e quindi bisogna essere preparati anche a superare l’estremo conflitto ma per questo serve tempo non si possono raccontare bugie e soprattutto ci sono situazioni in cui è necessario avere degli strumenti per poter affrontare la situazione.
Impostare aspettative realistiche su cosa puoi o non potrai fare e cosa imparerai è estremamente importante quando si insegna un programma o una classe che opera con un tempo limitato.
Questo tempo limitato non dovrebbe portarti a fare un corso dove il famoso “calcio nelle palle” diventa la soluzione universale applicabile in ogni situazione, specialmente se queste azioni vengono tirati con calci e ginocchia, ecc. perchè non è così scontato e non è che un uomo che aggredisce una donna magari per delle avance spinte non si aspetta questo.
Ad esempio gli attacchi da dietro, che comportano spesso azioni di tiro dei capelli o prese da dietro , sono estremamente difficile da affrontare, specialmente quando si tratta di un uomo e una donna con pesi differenti e che coinvolgono il movimento.
Scegliere quanto tempo dedicare a questi argomenti e come evitare di trovarsi in certe posizioni in un corso di breve durata deve essere preso in considerazione.
Ad esempio se la maggior parte degli attacchi avverrà faccia a faccia, è meglio passare il tempo a gestire i tipi di attacco che possono derivare da queste situazioni più comuni e che hanno maggiori probabilità di essere realizzabili rispetto a quelli in cui una persona è completamente sorpresa.
Però voglio essere chiaro un corso di breve durata ti fornisce una idea delle dinamiche ma non la capacità (se non in rari casi di persone che hanno esperienze marziali o di sport da combattimento consolidate) di essere in grado di contrastare l’aggressione.
Se decidi di seguire solo un breve corso o partecipare ad alcune lezioni, sapere il programma del corso è importante per capire anche se si tratta di un corso fake solo per prenderti dei soldi cioè non puoi insegnare tutto in poche ore.
Se vuoi imparare davvero e acquisire davvero delle capacità devi seguire un percorso serio e di lunga durata!
Conclusioni
L’autodifesa e la sicurezza personale in generale ma nello specifico delle donne vanno trattate oltre che in modo serio e rispettoso (visto che molti finti istruttori fanno questi corsi per cercarsi l’amica o la fidanzata), ma contestualizzando la tipologia di formazione che ha delle specificità che non possono essere trascurate per rendere la formazione efficace e nell’aiutare le donne a prevedere, prevenire, identificare ed evitare la violenza e aumentare le loro possibilità di sopravvivenza se aggredite fisicamente.
L’autodifesa delle donne è qualcosa che merita di essere presa sul serio e non dovrebbe semplicemente essere un addendum a un programma esistente di arti marziali, ad es. una lezione o un corso occasionale fatto nel week end per trattare l’argomento, lo dico perché è quello che le scuole di arti marziali offrono o che utilizzano periodicamente per aumentare le entrate.
Distruggi gli stereotipi che la pubblicità spesso incompetente o in mala fede, stereotipata, di immagine, apparire bella mentre vieni aggredita invia un messaggio sbagliato e non aiuta anzi potrebbe allontanare anche molte donne a iniziare un percorso complesso ma che può dare tante soddisfazioni e risvolti positivi nella vita personale di molte persone ma si tratta come ogni cosa che è fatta seriamente di un percorso.
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