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Le 8 distanze del combattimento che devi conoscere 

La distanza nel combattimento è lo spazio tra te e il tuo avversario.

Le 8 distanze del combattimento che devi conoscere 

Le 8 distanze del combattimento che devi conoscere sono un vero e proprio fondamentale!

La distanza nel combattimento è lo spazio tra te e il tuo avversario e da cui puoi colpire più facilmente con alcuni colpi rispetto ad altri.

Attraverso il footwork posso variare questa distanza per usare il mio arsenale di colpi e le combinazioni di colpi, chiudendo la distanza o entrare in una fase di lotta in piedi o a terra.

In base alla distanza posso costruire una strategia che più si adatta alla proprie caratteristiche personali e quelle del tuo avversario cercando di “giocare” in un range dove tu sei più a tuo agio e il tuo avversario è più scomodo.

Chiaramente essendo due soggetti in movimento questa distanza per essere colmata è fondamentale padroneggiare due aspetti fondamentali del combattimento, il footwork e il timing.

Le 8 distanze del combattimento che devi conoscere 

Ecco le 8 distanze principali che dovresti conoscere:

  1. Distanza Fuori Misura (Out of Range): Questa è la distanza in cui non puoi colpire il tuo avversario e viceversa. È la distanza più sicura in cui puoi evitare colpi.
  2. Distanza di Schermaglia (Out of Range – Schermish Range): In questa distanza, sei appena fuori dalla portata di attacco del tuo avversario, ma potresti essere in grado di raggiungerlo con un piccolo passo avanti. È un’area in cui potresti iniziare a misurare la sua reazione.
  3. Distanza Lunga (Long Range): È la distanza in cui puoi colpire il tuo avversario con colpi lunghi come calci o pugni diretti. È una posizione ideale per mantenere una certa sicurezza mentre attacchi.
  4. Distanza Media (Mid Range): Questa è la distanza in cui puoi colpire con pugni e gomitate. È spesso utilizzata per lanciare combinazioni di colpi.
  5. Distanza Corta (Short Range): In questa distanza, puoi colpire con gomitate, ginocchiate e colpi di gomito. È anche un’area in cui potresti impegnarti in una clinch o lotta corpo a corpo.
  6. Distanza di Clinch (Clinch Range): Questa distanza è caratterizzata da una stretta lotta corpo a corpo, con una stretta presa sull’avversario. È comunemente utilizzata nelle arti marziali miste (MMA) e nella lotta.
  7. Distanza di Proiezione (Throwing Range): In questa distanza, puoi eseguire proiezioni e tecniche di lotta per cercare di abbattere il tuo avversario.
  8. Distanza a Terra (Ground Range): Questa è la distanza quando sei a terra e impegnato in una lotta a terra. È il dominio delle prese, delle sottomissioni e delle posizioni di controllo.

Il footwork (movimento dei piedi) e il timing sono essenziali per gestire queste diverse distanze in modo efficace.

La capacità di chiudere la distanza o di mantenerla a tuo vantaggio può fare la differenza in un combattimento.

È importante adattare la tua strategia in base alla tua posizione rispetto all’avversario e alle tue abilità personali.

Comprendere le distanze ti permette di valutare meglio il rischio e la ricompensa di ogni colpo o tecnica che scegli di utilizzare, contribuendo a prendere decisioni più informate durante il combattimento.

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Comprendere la distanza – Le 8 Distanze Fondamentali nel Combattimento: Strategie e Tecniche

La comprensione e l’uso adeguato della distanza sono una delle conoscenze più importanti che devi avere se sei un praticante di arti marziali e sport da combattimento ma in generale un fighter.

Capire la distanza o range è qualcosa di fondamentale perché ti permette di stare a una distanza di sicurezza dal tuo avversario e sapere da che distanza colpire e quali tecniche possiamo utilizzare da quel determinato range.

Questo ti permette di aumentare maggiormente l’efficacia dei tuoi colpi, il dispendio energetico evitando di tirare colpi a vuoto, avere una buona difesa perchè usi correttamente a tuo vantaggio la distanza dal tuo avversario.

Se non assimili il concetto di distanza nel modo giusto e non lo utilizzato perfettamente o almeno correttamente, un agonista, nonostante abbia una buona preparazione atletica e delle eccellenti tecniche, non sarà completamente efficace e verrà immancabilmente sconfitto.

Invece, un agonista con minori capacità, sia tecniche che fisiche, ma con un corretto uso della distanza, ha buone possibilità di diventare un campione.

Le 8 distanze del combattimento

Il footwork

Se capisci la distanza concentri e focalizzi molto del tuo lavoro nel footwork, che è la cosa che ti permette di gestire i vari range con gli spostamenti e i passi, e non pensi solo ai colpi, stai andando a lavorare focalizzandoti sulla posizione del tuo corpo rispetto al tuo avversario e quali colpi da quella distanza tirare.

Tramite il footwork tu entri ed esci, o se vuoi chiudi ed apri la distanza, ecc.

Questo ti permette di stare nel range dove tu hai deciso di lavorare per sferrare i tuoi attacchi e ti sposti in una distanza adeguata per neutralizzare gli attacchi del tuo avversario ma allo stesso tempo che ti permette di contrattaccare.

Conoscendo le distanze impari a conoscere i colpi che puoi utilizzare in quel momento con efficacia e decidere quale è più opportuno utilizzare per sferrare gli attacchi.

Conoscere e utilizzare le distanze del combattimento

E’ molto importante quindi conoscere e utilizzare tutte le distanze anche se sicuramente ognuno di noi ha un range che predilige.

Ad esempio un:

  • il Pugile o un praticante di Wing Chung cercherà la media e corta distanza,
  • un lottatore di Brazilian Jiu Jitsu la corta e la lotta a terra,
  • l’atleta di Muay Thai cercherà la distanza lunga, media e corta con il clinch
  • o l’atleta di Taekwondo la lunga distanza,
  • ecc.

Molti combattenti tendono a specializzarsi in determinate distanze o a preferire una distanza specifica in base al loro allenamento e alle loro abilità.

Ecco alcuni esempi di come diversi stili e discipline di combattimento possono focalizzarsi su specifiche distanze:

  1. Pugilato e Wing Chun: Questi stili di combattimento spesso si concentrano sulla media e corta distanza. I pugili sono noti per i loro colpi di pugno veloci e precisi, che sono efficaci a distanza ravvicinata. Il Wing Chun è anch’esso incentrato sulla distanza ravvicinata e sul controllo dell’avversario.
  2. Brazilian Jiu-Jitsu (BJJ): Gli atleti di BJJ lavorano principalmente a distanza corta e a terra. Si concentrano sulla lotta a terra, cercando di portare l’avversario sul tappeto e sottometterlo con tecniche di strangolamento e leve articolari.
  3. Muay Thai: Il Muay Thai include una varietà di distanze, comprese la distanza lunga per i calci, la distanza media per i gomiti e i pugni, e la clinch range per le ginocchiate e il clinch lavoro.
  4. Taekwondo: Gli atleti di Taekwondo spesso lavorano principalmente nella distanza lunga, sfruttando le gambe per lanciare calci potenti e precisi.

Ogni stile e disciplina ha le proprie forze e debolezze in base alla distanza, ma un combattente completo dovrebbe essere in grado di gestire tutte le distanze in modo efficace.

Questo può richiedere una formazione diversificata e un adattamento alle diverse situazioni di combattimento.

Ad esempio, un pugile che si trova in una situazione di clinch o a terra potrebbe non essere a suo agio, ma è importante avere una conoscenza di base e la capacità di difendersi anche in quelle situazioni.

La versatilità nel gestire diverse distanze può essere un vantaggio significativo in un combattimento, poiché ti consente di adattarti alla strategia del tuo avversario e alle circostanze in evoluzione sul ring o nell’ottagono.

Le 8 distanze del combattimento

La teoria della distanza del combattimento

La distanza deve essere la giusta separazione tra un atleta ed il suo avversario, per fare in modo che i suoi attacchi abbiano effetto e che l’altro non abbia tempo per reagire e mettere in pratica la difesa adeguata.

Dalla distanza dipendono, come vedrai, le diverse tecniche, la loro efficacia e la possibilità di difesa e di risposta.

In definitiva, la distanza costituisce l’ingrediente indispensabile della tattica agonistica e inoltre fornisce all’atleta un certo margine di sicurezza, dandogli la possibilità di vedere immediatamente le azioni dell’avversario, riuscendo in seguito a contrastarle in tempo.

In principio la distanza migliore sarà quella media, dalla quale l’atleta, dovutamente protetto con una guardia efficace, può studiare la strategia, la tattica e la tecnica del suo avversario.

Poi durante il combattimento, la cambierà progressivamente, sino a raggiungere la distanza ottimale.

Ricordati che ogni lottatore adotta la distanza di combattimento a lui più congeniale e questo dipende dalla sua costituzione fisica, dalla sua capacità tecnica e dal sistema di allenamento che ha seguito nel periodo precedente la competizione.

La strategia di combattimento

Costringere l’avversario ad entrare nella distanza ottimale, costituisce una delle fasi della strategia del combattimento e ad essa devono essere mirate le finte, le schivate e gli spostamenti del lottatore, provocando delle rotture di ritmo o degli errori di posizione dell’avversario che gli procureranno il vantaggio necessario ed infine la vittoria.

La teoria delle tre distanze è vera ma non è completa!

Spesso per semplificare nelle palestre viene detto e spiegato che esistono tre tipi di distanze di combattimento: la corta, la media e la lunga, ma non è così soprattutto in una visione di combattimento totale.

Il fighter può sapere facilmente in quale distanza si trova: allungherà il braccio e toccherà il compagno con il pugno sulla bocca, questa è la distanza media.

Ovviamente una distanza maggiore o minore di questa, rappresenta rispettivamente quella lunga e quella corta.

Logicamente, nella distanza che viene chiamata media, se l’atleta tocca appena la bocca del compagno con il pugno nudo, nel momento in cui si metterà il guanto, per lo spessore di quest’ultimo, la distanza viene ad accorciarsi, permettendo all’atleta di simulare un colpo.

La distanza di combattimento determinerà il modo del suo svolgimento e le tecniche da usarsi; ad esempio, in fase offensiva useremo i pugni nella distanza corta o media ed i calci in quella medio-lunga.

Al contrario in fase difensiva si userà tutto l’arsenale tecnico difensivo in tutte le distanze, avvicinandosi al corpo a corpo (distanza in-fighting) dove daremo spazio alle tecniche di corpo a corpo in presa o di lotta / trapping.

Caratteristiche che incidono sulla distanza nel combattimento:

Personali

  • Conoscenze Tecniche di Combattimento: Le tue abilità tecniche influenzano direttamente la distanza che puoi mantenere o creare rispetto al tuo avversario. Un combattente più esperto sarà in grado di controllare meglio la distanza e sfruttare le opportunità.
  • Condizione Fisica: Una buona condizione fisica ti permette di muoverti agilmente e di mantenere il controllo della distanza. Una cattiva condizione fisica può renderti meno reattivo e meno in grado di gestire la distanza in modo efficace.
  • Altezza: La tua altezza può influenzare la tua portata e la tua capacità di colpire da distanze diverse. Combattenti più alti possono avere un vantaggio nella distanza lunga, mentre combattenti più bassi potrebbero preferire la distanza corta.
  • Peso: Il tuo peso può influire sulla tua forza e sulla tua capacità di resistere alle spinte dell’avversario. Un combattente più pesante potrebbe preferire il clinch range, mentre un combattente più leggero potrebbe cercare di mantenere una distanza più lunga.

Del tuo avversario

  • Le tue conoscenze tecniche di combattimento
  • La tua condizione fisica
  • La tua altezza
  • Il tuo peso

Come puoi vedere sono identiche alle tue e non è un caso.

Chiaramente se un avversario è molto alto e tu sei molto basso difficilmente ti conviene giocare sulla lunga distanza come anche se tu sei leggero e uno molto pesante non credo che ti convenga usare una corta distanza.

Sperimenta le strategie con diversi partner di allenamento con caratteristiche fisiche e tecniche diverse.

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Le distanze fondamentali sono 4+1:

Ora voglio darti due elenchi di distanze che devi assolutamente conoscere e sapere che dovrai gestire in combattimento.

Allenale in palestra con esercizi mirati e durante lo sparring.

  • NO FIGHT o SAFETY RANGE – Distanza al di fuori della portata di calci e di bastoni/coltelli
  • LONG RANGE – Distanza di calcio
  • MEDIUM RANGE – Distanza di pugno e ginocchiate
  • CLOSE RANGE O TRAPPING RANGE – Distanza di trapping, gomito, ginocchiate, testate
  • GROUND FIGHTING – Distanza di lotta a terra

Ecco le cinque distanze che ti ho menzionato:

  1. NO FIGHT o SAFETY RANGE: Questa è la distanza al di fuori della portata di calci e di attacchi con bastoni o coltelli. È la distanza più sicura in cui puoi evitare il contatto fisico diretto con l’avversario.
  2. LONG RANGE: Questa distanza è adatta per i calci. Puoi colpire l’avversario con calci potenti, come calci circolari o frontali, senza il rischio di essere preso in un clinch o attacchi a distanza più ravvicinata.
  3. MEDIUM RANGE: La distanza di pugno e ginocchiate. Qui puoi utilizzare i pugni e le ginocchiate per attaccare l’avversario. È un’area in cui è possibile lanciare combinazioni di colpi per danneggiare l’avversario.
  4. CLOSE RANGE O TRAPPING RANGE: Questa è la distanza di trapping, gomito, ginocchiate e testate. Puoi impegnarti in uno scambio ravvicinato, utilizzando tecniche come il trapping (blocco e controllo delle braccia dell’avversario), gomiti e ginocchiate per danneggiare l’avversario. È una distanza cruciale per il combattimento ravvicinato.
  5. GROUND FIGHTING: Questa distanza è specifica per la lotta a terra. Qui, il combattimento si svolge sul pavimento, e puoi utilizzare tecniche di lotta, prese e sottomissioni per ottenere il controllo o sottomettere l’avversario.

È importante allenarsi in palestra con esercizi mirati per gestire queste distanze e partecipare a sessioni di sparring per mettere in pratica ciò che hai imparato.

La pratica regolare e l’esperienza sul campo sono fondamentali per sviluppare la tua abilità nel gestire queste diverse distanze in un contesto di combattimento reale. Inoltre, una comprensione approfondita di queste distanze ti aiuterà a pianificare e adattare la tua strategia durante il combattimento in base alla situazione.

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Come allenarti:

  • 1 modo: obbligarti a fare una determinata distanza prestabilita è il tuo partner di allenamento un’altra, ad esempio distanza lunga e l’altro corta, oppure distanza media e l’altro lotta, ecc.
  • 2 modo: Durante lo sparring mantieni la distanza che hai deciso di voler fare non cambiarla in questo caso in base a cosa fa il tuo partner di sparring.
  • 3 modo: Durante lo sparring cambia continuamente la distanza e i colpi che sferri. Cambiala ogni 30 secondi così in 3 minuti fai 6 distanze che puoi comunque anche ripetere e se fai round da 5 minuti ancora di più.

Ecco una breve descrizione di ciascun metodo:

  1. Allenamento a distanze prestabilite con un partner: In questo approccio, tu e il tuo partner di allenamento stabilite una distanza specifica tra voi (ad esempio, distanza lunga o distanza corta) e cercate di mantenere quella distanza durante l’allenamento. Questo tipo di allenamento è utile per concentrarsi su una distanza specifica e sviluppare abilità e strategie adatte a quella distanza.
  2. Mantenere la distanza durante lo sparring: In questa modalità, durante lo sparring, ti impegni a mantenere costantemente una distanza specifica rispetto al tuo avversario, indipendentemente da ciò che fa il tuo partner di sparring. Questo ti costringe a lavorare costantemente sulla gestione della distanza e sull’adattamento alle mosse dell’avversario, mantenendo la tua posizione preferita.
  3. Cambio continuo di distanza durante lo sparring: Questo metodo ti sfida a variare la distanza e gli attacchi ogni 30 secondi durante lo sparring. Questo aiuta a sviluppare la versatilità nel gestire diverse distanze e ad adattarti rapidamente alle situazioni di combattimento in evoluzione.

L’approccio migliore dipenderà dagli obiettivi del tuo allenamento.

Se vuoi concentrarti su una distanza specifica, il primo metodo può essere il più appropriato.

Se stai cercando di migliorare la tua capacità di adattamento alle diverse distanze, il terzo metodo può essere molto efficace.

Inoltre, l’allenamento a distanze diverse è essenziale per sviluppare una comprensione completa delle dinamiche di combattimento e prepararti per una vasta gamma di situazioni.

Ricorda che l’allenamento dovrebbe essere variato e mirato per sviluppare una competenza completa nel combattimento.

Combina questi approcci e personalizzali in base alle tue esigenze specifiche e al tuo stile di combattimento.

Ma ora voglio completare le distanze perché capirai a breve che sono molte di più.. ed è necessario esplorarle tutte per capire come esprimere al meglio l’assenza le di colpi che possiedi o che devi imparare a conoscere.

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Le distanze complete sono 8:

  • NO FIGHT o SAFETY RANGE – Distanza al di fuori della portata di calci e di bastoni/coltelli
  • LONG RANGE – Distanza di calcio
  • MEDIUM RANGE – Distanza di pugno e ginocchiate
  • BLIND SPOT RANGE – Dietro la schiena dell’avversario
  • CLOSE RANGE o TRAPPING RANGE – Distanza di trapping, gomito, ginocchiate, testate
  • WRESTLING RANGE o CLINCH RANGE: distanza di presa
  • GROUND FIGHTING – Distanza di lotta a terra.
  • ONE STANDING ONE DOWN – Distanza con avversario in piedi e uno a terra

In base alla distanza puoi e devi utilizzare tecniche e colpi differenti.

Ecco una breve descrizione di ciascuna:

  1. NO FIGHT o SAFETY RANGE: Questa è la distanza al di fuori della portata di calci e di attacchi con bastoni o coltelli. È la distanza più sicura in cui puoi evitare il contatto fisico diretto con l’avversario.
  2. LONG RANGE: Questa distanza è adatta per i calci. Puoi colpire l’avversario con calci potenti, come calci circolari o frontali, senza il rischio di essere preso in un clinch o attacchi a distanza più ravvicinata.
  3. MEDIUM RANGE: La distanza di pugno e ginocchiate. Qui puoi utilizzare i pugni e le ginocchiate per attaccare l’avversario. È un’area in cui è possibile lanciare combinazioni di colpi per danneggiare l’avversario.
  4. BLIND SPOT RANGE: Questa è la zona dietro la schiena dell’avversario, dove è più difficile per lui vedere e rispondere ai tuoi attacchi. È importante sfruttare questa distanza per attaccare da posizioni inaspettate.
  5. CLOSE RANGE o TRAPPING RANGE: Questa è la distanza di trapping, gomito, ginocchiate e testate. Puoi impegnarti in uno scambio ravvicinato, utilizzando tecniche come il trapping (blocco e controllo delle braccia dell’avversario), gomiti e ginocchiate per danneggiare l’avversario.
  6. WRESTLING RANGE o CLINCH RANGE: Questa è la distanza di presa. Qui puoi impegnarti in una lotta corpo a corpo, utilizzando tecniche di presa e clinch per controllare l’avversario e cercare di abbatterlo.
  7. GROUND FIGHTING: Questa distanza è specifica per la lotta a terra. Qui, il combattimento si svolge sul pavimento, e puoi utilizzare tecniche di lotta, prese e sottomissioni per ottenere il controllo o sottomettere l’avversario.
  8. ONE STANDING ONE DOWN: Questa è la distanza in cui uno dei combattenti è a terra mentre l’altro è in piedi. È una situazione comune nelle arti marziali miste (MMA) e nella lotta, dove il combattente in piedi cerca di colpire o evitare il combattente a terra.

Queste distanze rappresentano una panoramica completa delle varie situazioni che possono verificarsi in un combattimento.

La comprensione di ciascuna di esse e la capacità di gestire efficacemente la transizione tra di esse sono essenziali per un combattente completo e preparato.

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Conclusioni

L’impiego di distanze del combattimento differenti è determinata oltre che dalle tue capacità personali anche dalle caratteristiche dell’avversario.

Considera che se un avversario vuole lottare a terra è chiaro che lui si sente forte nella lotta e la tua strategia deve essere quella di restare in piedi a meno che tu ti senta sicuro nel lottare a terra, quindi è molto importante cercare di NON FARE il gioco del tuo avversario.

Chiaramente come puoi intuire più è vasto il tuo bagaglio tecnico nelle diverse distanze e più puoi variare il tuo gioco adattandolo alla situazione e al contesto.

Allenati su tutte le distanze e ricorda che É QUALCOSA DI FONDAMENTALE per un praticante di arti marziali o sport da combattimento moderni come le arti marziali miste ma lo è ancora di più nella difesa personale dove ci sono ancora meno regole.

Chiaramente meno regole ci sono e più devi lavorare per sviluppare strategie di attacco e di difesa da qualunque distanza.

Stay Tuned! Stai alla giusta distanza!!

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10 Comments

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  1. Che succede, sembra incredibile trovare qualcuno che condivide contenuti così, dopo la lettura di questo straordinario pezzo di scrittura sono troppo felice di trovare qualcuno che vuole condividere un know-how così in un blog. Davvero grazie.

    • Grazie Henry, spero che questo articolo è stato utile nella evoluzione della tua arte marziale. La distanza e il senso della distanza nel combattimento è qualcosa di molto importante, come la costruzione di un footwork per variare le distanze sia in attacco che in difesa. Un lavoro centrale, quasi tutto dipende da quello.

    • Ciao Lauriel, ti chiami come un mio amico dell’Havana 🙂 , in effetti si tratta di un approccio differente, e meno limitativo di vedere le distanze. E’ importante conoscere quello che realmente accadere e slavorare u tutte le distanze.

  2. Grazie per il meraviglioso articolo! Mi è piaciuto molto, sei un grande. Ho messo il segnalibro al tuo blog e sicuramente tornerà da ora in poi. Desidero incoraggiarti a continuare, ho passato una bella serata leggendo il tuo blog!

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Written by Andrea

Con una passione per la difesa personale e gli sport da combattimento, mi distinguo come praticante e fervente cultore e ricercatore sulle metodologie di allenamento e strategie di combattimento.

La mia esperienza abbraccia un vasto panorama di discipline: dal dinamismo del Boxing alla precisione del Muay Thai, dalla tecnica del Brazilian Jiu-Jitsu all'energia del Grappling, dal Combat Submission Wrestling (CSW) all'intensità del Mixed Martial Arts (MMA).

Non solo insegno, ma vivo la filosofia di queste arti, affinando costantemente metodi e programmi di allenamento che trascendono il convenzionale.

La mia essenza si riflette nell'autodifesa: Filipino Martial Arts (FMA), Dirty Boxing, Silat, l'efficacia del Jeet Kune Do & Kali, l'arte della scherma con coltelli e bastoni, e la tattica delle armi da fuoco.

Incarno la filosofia "Street Fight Mentality", un approccio senza fronzoli, diretto e strategico, unito a un "State Of Love And Trust" che bilancia l'intensità con la serenità.

Oltre al tatami, la mia curiosità e competenza si spingono verso orizzonti diversi: un blogger professionista con la penna sempre pronta, un bassista dal groove inconfondibile e un artigiano del coltello, dove ogni lama è un racconto di tradizione e innovazione. Questa sinfonia di abilità non solo definisce la mia identità professionale, ma dipinge il ritratto di un individuo che nella diversità trova la sua unica e inconfondibile voce e visione.

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Andrea

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