On Combat è un volume fondamentale perchè va a sviscerare in profondità su cosa succede in una situazione reale di combattimento.
On combat mi è stato regalato alcuni anni fa (la sua prima edizione italiana è del 2009) da un amico e l’ho letto e studiato più volte.
E’ un libro che personalmente mi piace rileggere perchè è facile trovare sempre spunti estremamente utili per la gestione di un aspetto così delicato e strategico come la psicologia del combattimento e a cui sul blog ho dato molto spazio perchè è un aspetto centrale.
Questo libro è basato sull’analisi di centinaia di casi, sulla consultazione di innumerevoli rapporti post-azione in ambito militare e civile, sulla corrispondenza tra l’autore e i protagonisti di decine di combattimenti e azioni di polizia.
Il libro spiega la dinamica fisiologica e psicologica dell’essere umano mentre si trova in combattimento, o in stato di estrema emergenza, analizzando i processi delle reazioni fisiche e mentali che scaturiscono dal conflitto del sistema parasimpatico con quello simpatico, le distorsioni di percezione spaziale, temporale, visiva, uditiva, i meccanismi di difesa e di maggior capacità che il corpo e il cervello automaticamente attivano, e soprattutto il loro influsso combinato sulla performance del combattente e la possibilità, tramite l’addestramento e la conoscenza dei meccanismi, di dominare, guidare e volgere a proprio favore ciò di cui la natura ha dotato l’essere umano per la sopravvivenza.
Contents
5 motivi per cui devi leggere il libro On Combat, psicologia del combattimento di Dave Grossman:
- E’ un libro scritto da una persona che ha vissuto e vive sul campo e non da un teorico privo di esperienza concreta.
- E’ un libro scritto in maniera intensa, accattivante, coinvolgente; parla al cuore delle persone e leggendolo ti sembra di essere in addestramento con l’autore.
- Riporta esempi di numerosissimi casi reali, esempi pratici, storie vissute che permettono di calarsi nella situazione
- Va a spiegare in maniera semplice e allo stesso tempo scientifica cosa accade nella testa delle persone di fronte a una minaccia mortale e come prepararsi per migliorare la propria capacità di reazione.
- Spiega bene cosa fare prima (addestramento, molto utile per tutti gli istruttori), durante (fondamentale per operatori e civili che potrebbero trovarsi ad agire in una situazione di conflitto) e dopo (come aiutare una persona che ha superato un conflitto e riporta una situazione di stress post-traumatico).
L’effetto della paura
Una delle prime cose che spiega nel libro Grossman è l’effetto della paura e le conseguenze fisiologiche sul corpo in termini di pulsazioni cardiache e le conseguenti alterazioni della capacità percettive e motorie.
In una prima fase, fino a circa 145 bpm, il corpo si prepara a combattere, sacrifica le abilità motorie fini a favore di quelle complesse e beneficia di una riduzione dei tempi di reazione visuale e cognitiva. Il sangue defluisce dalle estremità e dalla superficie rendendo il corpo pronto allo scontro (condizione rossa).
Si possono identificare una serie di condizioni psicologiche, convenzionalmente identificate con i colori:
- bianco
- giallo
- rosso
- grigio
- nero.
Le distorsioni percettive in combattimento
La seconda parte del libro è dedicata alle diverse distorsioni percettive in combattimento:
- esclusione uditiva,
- intensificazione sonora,
- visione a tunnel,
- esclusione sensoriale del dolore,
- azione percepita a rallentatore,
- comportamento automatico,
- afonia,
- paralisi,
- ecc.
Quando avviene nel nostro corpo, un rilascio rapido di Adrenalina, ed è talmente potente che può alterare la percezione della realtà.
Sotto il suo effetto infatti è possibile avere distorsioni percettive e sensoriali.
Tunnel vision: è la restrizione del campo attentivo che ci fa apparire gli oggetti più grandi e ravvicinati di quanto non lo siano realmente.
Gli occhi si concentrano su quanto avviene davanti, attenuando la visione periferica.
Isolamento acustico: la mente, concentrata sulla minaccia, tende ad escludere tutte le altre informazioni
Stato psicologico dissociativo : si può avere l’impressione di osservare se stesso al di fuori, come se si trattasse di un’altra persona;
Sensazione di pilota automatico: ci si sente trasportati dall’azione senza che ci si oppone;
Velocizzazione della mente: può venire alterata la percezione temporale degli eventi, come se i movimenti procedano a rallentatore.
E ancora alterazioni radicali dei ricordi:
- distorsione,
- cancellazione dei ricordi e
- alterazione della memoria e degli eventi.
Queste distorsioni possono ovviamente variare da individuo a individuo e la loro combinazione con gli aspetti di personalità ne determinerà poi la capacità tattica di gestire la minaccia, l’esito e le conseguenze di uno scontro o di una aggressione violenta.
Il tutto è documentato da ricerche scientifiche e casi reali esposti in maniera molto coinvolgente.
Come si “costruiscono” i guerrieri
La terza parte del libro On Combat è dedicata a come forgiare i guerrieri, a come preparare fisicamente e psicologicamente gli esseri umani ad affrontare al meglio ciò che può accadere in battaglia o durante una aggressione.
Si tratta di una parte estremamente utile per tutti gli istruttori e fornisce numerosi spunti interessanti da condividere durante i corsi.
Infine l’ultima parte del libro sulla psicologia del combattimento riguarda cosa accade dopo lo scontro:
- le reazioni,
- lo stress post-traumatico e
- come trattare reduci e sopravvissuti.
Conclusioni
Si tratta di un libro fondamentale, soprattutto se sei interessato alla difesa personale.
On Combat è uno dei libri più interessanti e completi sull’argomento psicologia e fisiologia del combattimento che sia stato scritto.
Sempre dello stesso autore c’è anche “On Killing: The Psychological Cost of Learning to Kill in War and Society” è un libro scritto dallo psicologo militare e veterano dell’esercito statunitense Dave Grossman.
Pubblicato nel 1995, il libro esplora il tema della natura umana e la relazione tra gli esseri umani e l’atto di uccidere, concentrandosi in particolare sulla guerra e il combattimento.
Grossman analizza gli effetti psicologici e emotivi dell’uccidere sugli individui coinvolti nel combattimento, sottolineando che l’atto di prendere una vita umana può avere un impatto significativo sulla psiche del soldato.
Il libro esamina anche le tecniche e le strategie utilizzate per superare l’inibizione dell’uccidere negli addestramenti militari.
“On Killing” mette in discussione le convinzioni tradizionali sulla guerra e la violenza, portando alla luce la complessità e le conseguenze psicologiche che accompagnano l’uccidere in contesti bellici.
Il libro ha suscitato un ampio dibattito sulla natura dell’uccidere e ha avuto un impatto significativo sui discorsi riguardanti l’addestramento militare e le politiche di guerra.
È importante notare che “On Killing” è un libro che esplora argomenti sensibili e potrebbe non essere adatto a tutti i lettori.
Prima di leggerlo, è consigliabile considerare le proprie sensibilità personali e cercare fonti aggiuntive per avere una prospettiva equilibrata.