Contents
- 1 Come richiedere il porto d’armi?
- 2 I diversi tipi di porto d’arma
- 3 Chi rilascia il porto d’armi e quali sono i requisiti per il rilascio
- 4 Il certificato per l’idoneità psico-fisica
- 5 Quali tipi di porto d’armi esistono?
- 6 Il certificato medico per porto d’armi: come e dove farlo?
- 7
- 8 Certificato medico per porto d’armi da caccia
- 9 La presentazione della domanda per il rilascio del porto d’armi
- 10
- 11 Il porto d’armi per le forze armate e di polizia
- 12 Collezionare armi: la licenza da prendere
- 13 Il rinnovo del porto d’armi
- 14 La denuncia di detenzione e cessione di armi
- 15
- 16 Quante armi si possono detenere?
- 17 La denuncia delle munizioni
Porto d’armi: come si ottiene in Italia e i vari tipi di porto d’armi e come fare per ottenerne il rilascio, la denuncia di detenzione e cessione di armi e il rinnovo del porto d’armi.
- Vuoi prendere il porto d’armi. Qual è la procedura prevista?
- Ti piacciono le armi e vorresti collezionarle. Hai bisogno di una licenza?
- Quante armi puoi detenere in casa e quante munizioni?
In Italia per possedere un’arma da fuoco, è necessario ottenere il rilascio del porto d’armi.
A tal proposito è bene ricordare che le regole per prendere il porto d’armi sono state recentemente modificate con l’entrata in vigore del D.lgs. 104/2018, in vigore dallo scorso 18 settembre.
Le novità del D.Lgs. 104/2018
Come anticipato molte delle regole generali per il rilascio del porto d’armi e la detenzione di armi in casa sono state modificate con il D.Lgs. 104/2018.
Ecco nel dettaglio alcune delle novità introdotte dal provvedimento:
- la durata per il porto d’arma lunga è stata ridotta da 6 a 5 anni. Nella licenza, inoltre, dovrà essere indicato il numero massimo di munizioni acquistabili;
- si potrà inviare la denuncia di detenzione armi anche in via telematica, purché se ne dia informazione agli stessi uffici ai quali sarebbe stato fatto riferimento nel caso di denuncia tradizionale (ossia Questura o Stazione dei Carabinieri);
- la denuncia va effettuata anche per quei caricatori di capacità superiore a 10 (armi lunghe) e 20 (armi corte) colpi;
- le armi camuffate vanno intese al pari delle armi da guerra;
- per l’uso sportivo viene innalzato il limite di armi detenibili, passato da 6 a 12;
- i collezionisti possono sparare al massimo 62 colpi per la prova di funzionamento – da effettuare con cadenza non inferiore ai 6 mesi – purché entro le 24 ore dall’acquisto delle apposite munizioni;
- le armi di categoria A6 e A7 (armi demilitarizzate e a percussione centrale) possono essere possedute solo dai tiratori sportivi iscritti alle federazioni riconosciute dal CONI, alle Sezioni del Tiro a Segno Nazionale o alle Associazioni dilettantistiche di tiro a segno affiliate al Coni.
Ci sono poi novità riguardanti il certificato medico per l’idoneità psico-fisica da ottenere ai fini del rilascio del porto d’armi.
Ad esempio, viene fatta una distinzione tra certificato necessario ai fini del rilascio dell’autorizzazione per la detenzione di armi e quello invece utile per il porto d’armi in sé; se nel primo caso è sufficiente che questi presentino un certificato medico – con cadenza quinquennale – con il quale si accerta di non essere affetti da
“malattie mentali o da vizi che ne diminuiscono, anche temporaneamente, la capacità di intendere e di volere”,
mentre nel secondo – ossia per il rilascio del porto d’armi – è necessario il Certificato di idoneità psicofisica che potrà essere rilasciato esclusivamente da:
“uffici medico-legali; Distretti Sanitari delle Aziende Sanitarie locali o dalle strutture sanitarie militari o della Polizia di Stato; dai singoli medici della Polizia di Stato, dei Vigili del Fuoco o da medici militari, purché siano in servizio permanente e in attività di servizio”.
Delle novità introdotte, nonché delle procedure da seguire per la richiesta per il rilascio del porto d’armi ne parleremo in questa guida dedicata.
Anche dopo l’approvazione della nuova legge sulla legittima difesa del 2019 non cambiano le regole per la detenzione di armi;
In Italia chiunque vuole possedere un’arma da fuoco deve avere il porto d’armi, l’autorizzazione speciale concessa dalle autorità statali competenti in materia che permette a un cittadino acquistare e detenere armi da fuoco.
Tuttavia, non tutti i porto d’armi sono uguali, e i regolamenti sono diversi per ogni tipo.
Infatti, a seconda del tipo di porto d’armi, si regolamenta l’utilizzo dell’arma.
Come richiedere il porto d’armi?
Nel nostro Paese ci sono delle norme molto severe che regolano il possesso di armi da fuoco, anche se si tratta di un militare delle Forze Armate o di Polizia.
Quindi, chiunque voglia acquistare o detenere in casa una particolare arma da fuoco, deve prendere il porto d’armi.
Di seguito, vi riportiamo la guida completa per prendere il porto d’armi, dove vi illustreremo i diversi tipi di permesso disponibili in Italia e le procedure da seguire per richiedere il porto d’armi.
Come prendere il porto d’armi: i diversi tipi di permesso
In Italia, il porto d’armi si può richiedere per tre diversi scopi: difesa personale, uso sportivo e uso venatorio.
Secondo il tipo di porto d’armi che si richiede ci saranno delle precise regolamentazioni da rispettare.
Ad esempio:
- Porto d’armi per difesa personale: questo permesso è valido un anno e permette il porto d’armi fuori dalla propria abitazione;
- Porto d’armi per uso sportivo: consente di utilizzare la propria arma solamente per esercitare tiro a volo o tiro a segno in un centro di esercitazione.
L’arma durante il tragitto che porta al centro di esercitazione deve essere scarica;
- Porto d’armi per uso venatorio; autorizza al porto di soli fucili da caccia, che possono essere utilizzati solamente nei periodi della stagione venatoria e nelle zone autorizzate.
Oltre al porto d’armi, per trattare armi da fuoco c’è bisogno di richiedere alcuni certificati specifici:
- Denuncia detenzione e cessione: certificato da presentare quando si viene in possesso di armi o cartucce oppure si cedono;
- Autorizzazione all’acquisto: certificato che autorizza l’acquisto di armi da fuoco e munizioni, e il loro trasporto fino al domicilio;
- Licenza per collezione: consente la detenzione di armi corte e lunghe, ma non il porto;
- Carta Europea: certificato che estende la validità dei permessi ottenuti in Italia negli altri Paesi dell’Unione Europea;
- Vidimazione carta di riconoscimento: certificato valido per il trasporto dalle sezioni di tiro al luogo della detenzione (e viceversa).
Dopo aver elencato i vari tipi di porto d’armi e i certificati da richiedere per acquistare o trasportare armi, è arrivato il momento di analizzare le procedure necessarie per prendere il porto d’armi.
Come prendere il porto d’armi: regole e procedure
La guida per il rilascio del porto d’armi: adempimenti, moduli da presentare e certificati da richiedere per la detenzione di armi in casa.
Si tratta di un’autorizzazione speciale concessa dalle autorità competenti in materia, che permette al cittadino di acquistare e detenere armi da fuoco.
Non tutti i porti d’arma però, sono uguali ed esistono regolamenti differenti per ogni tipo d’arma. In questo articolo troverai una guida completa sui diversi tipi di permesso previsti dal nostro legislatore, su come si ottiene il porto d’armi, su come rinnovarlo e tanto altro ancora.
La materia è stata innovata di recente da un decreto del 2018 , che ha recepito una direttiva dell’Unione Europea.
Detto decreto ha introdotto diverse novità sia per quanto riguarda il rilascio del porto d’armi per difesa personale sia per la semplice detenzione di armi in casa.
Più precisamente il procedimento per acquistare e detenere armi è stato semplificato tanto che all’indomani dell’entrata in vigore del decreto, molti hanno sostenuto che così facendo si è voluto andare incontro alle pressioni dei “fabbricanti di armi”.
I diversi tipi di porto d’arma
Le licenze più comuni per il rilascio del porto d’armi sono correlate allo scopo per il quale il permesso stesso viene richiesto.
Secondo il tipo di porto d’armi che si richiede, ci saranno delle precise regolamentazioni da rispettare.
Si distinguono pertanto, il porto d’armi per difesa personale, quello per uso sportivo e quello per uso venatorio.
Esaminiamoli uno alla volta:
- il porto d’armi per difesa personale, che è valido per un anno, consente di portare l’arma fuori dalla propria abitazione;
- il porto d’armi per uso sportivo, è una speciale licenza la quale consente di detenere ed utilizzare armi comuni e sportive per esercitare il tiro a volo o a segno in un centro di esercitazione. Anche se formalmente il porto d’armi per uso sportivo viene definito “licenza di porto di fucile per il tiro a volo” in realtà si riferisce a tutte le tipologie di armi corte e lunghe legalmente detenibili. L’arma durante il tragitto che porta al centro di esercitazione deve essere scarica. Il rinnovo va fatto ogni 5 anni. Il decreto del 2018 ha apportato novità per quanto attiene la categoria dei tiratori sportivi: a questa infatti, possono accedere non solo gli iscritti alle federazioni riconosciute dal Coni, ma anche coloro che fanno parte delle sezioni del tiro a segno nazionale e coloro che appartengono alle associazioni dilettantistiche affiliate con il Coni. Possono accedervi inoltre, anche gli iscritti ai campi di tiro e ai poligoni privati;
- il porto d’armi per uso venatorio, autorizza al porto di soli fucili da caccia, da utilizzare limitatamente nei periodi della stagione venatoria e nelle zone autorizzate; anche in questo caso la validità è di 5 anni.
Esiste poi, un particolare porto d’armi che è quello per collezionisti, che non ha una scadenza, non ha bisogno di rinnovo e formalmente si chiama “licenza di detenzione”.
Questa licenza può essere rilasciata anche per armi antiche, artistiche o rare. In genere, chi prende la licenza di detenzione delle armi lo fa per incrementare una collezione di armi che non usciranno mai dalla sua abitazione.
Vi è quindi, una sostanziale differenza tra la licenza di detenzione, che autorizza il soggetto all’acquisto e alla detenzione delle armi ma non anche al trasporto e il porto d’armi per difesa personale, per uso sportivo o per uso venatorio, che invece autorizza sia l’acquisto sia il trasporto di armi.
Per trattare armi da fuoco, inoltre, c’è bisogno di richiedere alcuni certificati specifici:
- la denuncia di detenzione e cessione, consistente in un certificato da presentare quando si viene in possesso di armi e cartucce oppure si cedono a terzi;
- l’autorizzazione all’acquisto, che è un certificato che autorizza l’acquisto di armi da fuoco e munizioni ed il loro trasporto fino al domicilio;
- la carta europea, che è un certificato che estende la validità dei permessi ottenuti in Italia nei Paesi facenti parte dell’Unione Europea;
- la vidimazione della carta di riconoscimento, che consiste in un certificato valido per il trasporto dalle sezioni di tiro al luogo della detenzione e viceversa.
Chi rilascia il porto d’armi e quali sono i requisiti per il rilascio
Per il rilascio del porto d’arma per difesa personale è competente la prefettura mentre negli altri casi è competente la questura.
Per ottenere il rilascio del porto d’armi bisogna essere maggiorenni e presentare dei requisiti fisici e psicologici, tassativamente indicati dal ministero della Sanità e differenti a seconda che questo venga richiesto per un uso sportivo, di caccia o per difesa personale (in quest’ultimo caso vanno specificate dettagliatamente le motivazioni che giustificano la domanda).
Pertanto, occorre ottenere il certificato per l’idoneità psico-fisica mediante il quale si dimostra di non avere particolari problemi fisici che possono impedire di usare correttamente l’arma e di essere psicologicamente stabili.
Il certificato per l’idoneità psico-fisica
Per il porto d’armi il certificato di idoneità psico-fisico può essere rilasciato:
- dagli uffici medico-legali;
- dai distretti sanitari delle aziende sanitarie locali o dalle strutture sanitarie militari o della Polizia di Stato;
- dai singoli medici della Polizia di Stato, dei vigili del fuoco o dai medici militari purché siano in servizio permanente e in attività di servizio.
I medici della Polizia di Stato nonché quelli militari dunque, possono operare come professionisti individuali al di fuori della struttura di competenza purché siano in servizio attivo o in attività di servizio.
Il richiedente, sottoponendosi agli accertamenti, è tenuto inoltre a presentare un certificato rilasciato dal medico di fiducia, di data non anteriore a tre mesi.
Il medico accertatore, ove lo ritenga necessario, può richiedere ulteriori accertamenti specialistici, da effettuarsi presso strutture sanitarie pubbliche.
Certificato medico per porto d’armi: dove farlo
Come e dove ottenere l’autorizzazione sanitaria per possedere un’arma per uso personale o sportivo, da caccia o da collezione.
Per uso sportivo, per caccia, per difesa personale.
I motivi per possedere un’arma non mancano, sempre sperando che se ne faccia buon uso.
Ma, come sappiamo, che sia per tenere i ladri alla larga o per passare il tempo facendo il tiro al piattello, è necessario avere un porto d’armi, purché se ne abbiano i requisiti, tra questi – forse il più importante – il certificato medico di idoneità.
Quello che attesta, soprattutto, l’assenza di problemi fisici o mentali.
Già, avete ragione: è una norma che non vale per tutti. Basti pensare a quanti capi di Stato non hanno né il porto d’armi né, tantomeno, l’idoneità psicofisica per ottenerlo.
Eppure hanno a disposizione delle armi ben più pericolose di un banale fucile di tiro al volo.
A noi comuni mortali tocca, giustamente, metterci in regola.
Non dovendo combattere una guerra contro dittatori asiatici o contro aspiranti statisti di oltreoceano, nel nostro piccolo dobbiamo rispettare le normative.
Una di queste prevede il rilascio obbligatorio del certificato medico per porto d’armi.
- Ma dove farlo?
- A chi va richiesto?
- E c’è un certificato diverso a seconda dell’uso che si fa delle armi possedute?
Vediamo.
Quali tipi di porto d’armi esistono?
Un porto d’armi cambia a seconda uso.
Elenchiamo di seguito i più comuni.
Tutti, comunque, richiedono il certificato medico.
Porto d’armi per difesa personale
Consente di portare l’arma fuori dalla propria abitazione. Il porto d’armi per difesa personale ha un anno di validità.
Per ottenerlo – oltre al certificato medico – occorre essere maggiorenni ed averne un motivo valido (pensiamo al rappresentante di gioielli, al vigilantes, ad una persona concretamente sotto minaccia, ecc.).
Il permesso viene rilasciato dal prefetto. Il modulo è disponibile sui siti online della Polizia di Stato o reperibile in formato cartaceo presso gli uffici delle forze dell’ordine.
Per ottenere il porto d’arma per difesa personale è necessario essere maggiorenni ed avere una ragione valida e motivata che giustifichi il bisogno di andare armati. L’autorizzazione, rilasciata dal Prefetto, permette il porto dell’arma fuori dalla propria abitazione e ha validità annuale.
Il modulo (pdf 650 KB) di presentazione della richiesta, disponibile anche presso la Questura, il Commissariato di Pubblica Sicurezza o la stazione dei Carabinieri, può essere consegnato nei sopracitati uffici in diversi modi:
- direttamente a mano: l’ufficio rilascia una regolare ricevuta;
- per posta raccomandata con avviso di ricevimento;
- per via telematica, con modalità che assicurino l’avvenuta consegna.
Porto d’armi per uso sportivo
Ed eccoci al fucile per il tiro al volo (e simili).
Il porto d’armi per uso sportivo viene rilasciato in Questura per effettuare tiro al volo o tiro al segno.
Occorre, in quest’ultimo caso, essere iscritti ad un’apposita sezione o ad un’associazione affiliata al Coni.
Ha una validità di 6 anni.
Licenza per collezione di armi
Anche i collezionisti hanno bisogno di un porto d’armi.
O meglio: di una licenza.
C’è una differenza? C’è ed è sostanziale.
Il permesso consente di tenere le armi (corte o lunghe che siano) ma non di usarle.
Quindi, non è un vero e proprio porto d’ami ma un’autorizzazione per appenderle al muro (rigorosamente custodite sotto chiave) in numero non superiore a 3 per le armi comuni da sparo (pistole, fucili, ecc.) e non superiore a 6 per quelle ad uso sportivo (una carabina ad aria compressa, ad esempio).
La licenza consente anche di detenere fino a 8 armi antiche (cioè ad avancarica o fabbricate prima del 1890), artistiche o di rara importanza storica (capitasse mai il fucile di Garibaldi, così per dire).
Questa licenza vale per sempre, cioè non deve essere rinnovata.
Porto d’armi per caccia
Com’è facile intuire, questo porto d’armi consente l’uso di un fucile per cacciare nei periodi consentiti.
La validità è di 6 anni.
Quindi un riepilogo della durata del porto d’armi varia secondo il tipo:
- porto d’armi per difesa personale: validità annuale;
- porto d’armi per uso sportivo: validità cinque anni;
- porto d’armi per uso venatorio: sei anni.
Vi ricordiamo, inoltre, che la compilazione della “Denuncia di detenzione e cessione” è obbligatoria anche quando l’arma viene ricevuta in eredità.
Il certificato medico per porto d’armi: come e dove farlo?
Tutti, dunque, devono chiedere un certificato medico per porto d’armi.
Il Ministero della Salute ha dettato delle regole ben precise sui requisiti fisici e mentali per possedere un’arma: è necessaria, oltre alla capacità di saper utilizzare l’arma (a volte le carica il Diavolo, dicevano gli antenati) una visita medica approfondita.
Il certificato deve attestare che il richiedente non soffra di una malattia mentale o da qualche problema in grado di diminuire, anche per un breve lasso di tempo, la capacità di intendere e di volere.
Certificato porto d’armi: dove farlo?
Il certificato medico per porto d’armi viene rilasciato:
- dagli uffici medico-legali o dai distretti sanitari delle Asl;
- dalle strutture sanitarie militari;
- della Polizia di Stato.
Certificato porto d’armi: come si fa?
Alla base di una richiesta di porto d’armi ci deve essere, in primo luogo, un certificato anamnestico rilasciato dal medico di base.
Si tratta di un documento in cui si attesta che il richiedente non fa uso di droghe, non alza troppo il gomito (cioè non abusa di alcol) e non è affetto da qualche patologia che possa mettere a repentaglio la sicurezza degli altri.
Il medico di famiglia, comunque, ha la facoltà di richiedere ulteriori visite di approfondimento.
Con questo certificato, chi vuole ottenere il porto d’armi si presenta (non oltre i tre mesi dalla data di rilascio) in una delle strutture sopracitate portando con sé:
- un documento d’identità;
- se porta gli occhiali, il grado di refrazione delle lenti;
- la ricevuta del versamento di 35 euro effettuato presso l’Ufficio amministrativo del distretto sanitario (in alcune Asl vengono chiesti 32 euro);
- una marca da bollo da 16 euro;
- la tessera sanitaria;
- se porta una protesi acustica, la certificazione sulla sua efficienza rilasciata da non più di tre mesi.
Certificato medico per porto d’armi da caccia
Occorre qualche requisito particolare per ottenere il certificato medico per porto d’armi da caccia.
Oltre a non avere precedenti penali, vengono richiesti:
- acutezza visiva di almeno otto decimi nell’occhio che vede meglio (anche con occhiali o lenti a contatto);
- un senso cromatico che garantisca la percezione dei colori fondamentali;
- una soglia uditiva uguale o inferiore a 30 decibel per l’orecchio che sente meglio o, in alternativa, essere in grado di percepire voci ad una certa distanza, eventualmente con l’ausilio di protesi acustiche;
- assenza di alterazioni neurologiche invalidanti da un punto di vista motorio;
- adeguata funzionalità della colonna vertebrale e degli arti superiori.
La presentazione della domanda per il rilascio del porto d’armi
Il porto d’armi per difesa personale va richiesto compilando un modulo disponibile presso la stazione dei Carabinieri, il commissariato di pubblica sicurezza o la Questura: lo si può consegnare direttamente a mano (in questo caso viene rilasciata una ricevuta), oppure inoltrare per via telematica o con una raccomandata per posta.
La documentazione che va allegata alla domanda comprende:
- una fotocopia di un documento di identità valido;
- n. 2 fotografie in formato fototessera;
- n. 2 contrassegni telematici da euro 16,00 da applicare sulla richiesta e sulla licenza;
- la certificazione comprovante l’idoneità psico-fisica in bollo da € 16,00;
- una dichiarazione sostitutiva in cui l’interessato attesti: di non trovarsi nelle condizioni ostative previste dalla legge; le generalità delle persone conviventi; di non essere stato riconosciuto “obiettore di coscienza” oppure di aver presentato istanza di revoca dello status di obiettore presso l’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile;
- le ricevute del versamento delle tasse governative di concessione, effettuato in base all’uso (sportivo, caccia, difesa personale).
Successivamente alla presentazione delle richiesta, l’interessato deve dimostrare di sapere usare l’arma.
Pertanto, chi ha prestato servizio nell’esercito o in polizia può portare un certificato che lo dimostri mentre chi ha frequentato una delle sezioni di tiro a segno nazionale deve richiedere una certificazione di idoneità al maneggio delle armi.
I tempi per il rilascio del porto d’armi sono di circa trenta giorni ma variano molto da città a città.
Il porto d’armi per le forze armate e di polizia
Gli appartenenti alle forze armate e di polizia possono girare armati con la pistola d’ordinanza (Beretta Parabellum) anche quando non sono in servizio senza necessità di avere il porto d’armi.
Anzi, negli ultimi mesi, visto l’allarme terrorismo in Italia, è stato consigliato a tutti gli agenti delle Forze Armate e di Polizia di portare l’arma d’ordinanza anche quando non sono in servizio.
Tuttavia, gli agenti di Polizia e delle Forze Armate possono portare solamente la pistola d’ordinanza, la Beretta Parabellum. Per la detenzione in casa di altre tipologie di armi anche per loro c’è l’obbligo del porto d’armi.
Se vogliono detenere altre tipologie di armi, allora scatta anche per loro l’obbligo del porto d’armi.
Tuttavia, la procedura prevista è differente di quella valida per i civili.
Infatti, il personale in servizio attivo può dimostrare la propria idoneità psico-fisica necessaria per ottenere il porto d’armi, presentando l’attestato di servizio rilasciato dall’amministrazione di competenza.
Con questa modifica è stato stabilito che il personale in servizio attivo può dimostrare la propria idoneità psico-fisica, necessaria per prendere il porto d’armi, semplicemente presentando l’attestato di servizio presentato dall’Amministrazione di competenza.
Inoltre, gli appartenenti alle Forze Armate e di Polizia non sono tenuti al pagamento della certificazione medica.
Collezionare armi: la licenza da prendere
Chi colleziona armi, invece, deve avere una licenza di collezione.
Ce ne sono diversi tipi:
- armi comuni da sparo: questa permette la detenzione, ma non il porto, di armi corte e lunghe in un numero superiore rispetto a quello normalmente consentito (3 armi comuni da sparo e 12 classificate come sportive);
- armi antiche, artistiche o rare: ovvero quello che riguarda le armi antiche ad avancarica o quelle fabbricate prima del 1890. Con questa licenza è possibile detenere un numero di massimo 8 armi, senza alcun tipo di munizione.
Per richiedere la licenza dovete presentare il modulo che trovate di seguito alla Questura, al Commissariato di Pubblica Sicurezza o alla stazione dei Carabinieri.
Il modulo può essere presentato o a mano, oppure con raccomandata con avviso di ricevimento. Al modulo, inoltre, dovrete allegare:
- due contrassegni telematici da euro 16,00 da applicare sulla richiesta e sulla licenza;
- la certificazione comprovante l’idoneità psico-fisica, rilasciata dall’A.S.L. di residenza ovvero dagli Uffici medico-legali e dalle strutture sanitarie militari e della Polizia di Stato;
- una dichiarazione sostitutiva in cui l’interessato attesti:
- di non trovarsi nelle condizioni ostative previste dalla legge;
- le generalità delle persone conviventi;
- di non essere stato riconosciuto «obiettore di coscienza».
Al posto delle dichiarazioni sostitutive può essere presentata la documentazione rilasciata dagli organi competenti.
Il rinnovo del porto d’armi
Nel caso di porto d’armi per uso sportivo o per uso venatorio il rinnovo va effettuato ogni 5 anni mentre per quello per difesa personale va effettuato ogni anno.
La domanda per il rinnovo va presentata prima della scadenza, allegando tutti i documenti richiesti per il rilascio, eccezion fatta per la dichiarazione in cui si afferma di non essere stati riconosciuti obiettori di coscienza e la certificazione per il maneggio delle armi.
La denuncia di detenzione e cessione di armi
Per trattare con delle armi non occorre solo il porto d’armi ma sono necessari anche altri certificati specifici.
Come abbiamo visto in precedenza, per trattare con delle armi da fuoco non c’è bisogno solamente del porto d’armi, ma anche di altri certificati specifici.
Uno di questi è la denuncia di detenzione e cessione che va presentata quando:
- si viene in possesso di armi e cartucce per acquisto personale o per eredità;
- si cedono armi e cartucce a terze persone;
- se varia il luogo di detenzione delle armi e delle cartucce;
- si eredita un’arma.
Nel caso di armi la denuncia va presentata presso la Questura o il Commissariato di zona oppure presso la stazione dei Carabinieri competente per territorio.
Tra le novità introdotte dal decreto del 2018 c’è quella per cui la denuncia per la detenzione di un’arma può essere presentata anche online, tramite una semplice mail inviata da un portale certificato, ai carabinieri o alla questura.
Quante armi si possono detenere?
Il decreto del 2018 ha modificato anche i limiti previsti per la detenzione di armi in casa. Nel dettaglio, il limite delle armi comuni da sparo è di 3, quelle sportive detenibili in casa sono passate da 6 a 12, mentre quelle il numero dei fucili da caccia è illimitato.
I colpi consentiti nei caricatori per le armi sportive sono diventati da 15 a 20 per le armi corte e da 5 a 10 per quelle lunghe.
Nel caso in cui si desiderasse detenere un numero illimitato di armi va fatta la richiesta al questore per il rilascio della licenza da collezione.
Ricordati che le armi detenute non possono essere trasportate in altri luoghi, tranne nei casi in cui possedete l’autorizzazione.
La denuncia delle munizioni
La denuncia delle munizioni è obbligatoria nei casi di:
- cartucce per pistola o rivoltella (per una detenzione massima di 200 pezzi);
- munizioni per fucile da caccia con carica a pallini;
- nel caso in cui si hanno cartucce a pallini, la denuncia scatta all’eccedere dei 1000 pezzi. Il limite massimo di detenzione è 1500 cartucce.
Conclusioni
Quindi come hai letto la prima cosa da fare per prendere il porto d’armi è andare alla ASL del proprio Comune di Residenza e richiedere un certificato che attesti la propria idoneità psico-fisica per l’utilizzo delle armi da fuoco.
Quindi, dovrete dimostrare di non avere particolari problemi fisici che vi impedirebbero di usare correttamente l’arma e di essere psicologicamente stabili.
Successivamente, vi verrà richiesto di dimostrare che sapete usare l’arma.
Chi ha prestato servizio all’esercito o in polizia può portare un certificato che lo dimostri, mentre chi ha frequentato una delle sezioni del Tiro a Segno Nazionale dovrà richiedere una certificazione di idoneità al maneggio delle armi.
A questo punto, basterà seguire queste semplici procedure per poter richiedere e prendere il porto d’armi:
- compilare una dichiarazione sostitutiva in cui attestate di “non trovarvi nelle condizioni ostative della Legge”. Dopodiché dovete indicare le generalità delle persone che vivono con voi e dichiarare che non siete degli obiettori di coscienza. Riguardo agli obiettori di coscienza è stata apportata una modifica nel 2007. Prima di quell’anno chiunque avesse dichiarato di essere obiettore di coscienza non poteva ottenere il porto d’armi. Dal 2007, invece, compilando un modulo specifico si può annullare lo “status di obiettore” e di conseguenza è possibile richiedere il porto d’armi;
- sulla richiesta e sul nulla osta dovrete allegare due contrassegni telematici da 14,62€ l’uno;
- dopo aver presentato questi documenti è possibile acquistare armi e munizioni, ma ancora non è consentito il porto. Per ottenerlo bisogna far richiesta di autorizzazione alla Questura, compilando il modulo specifico (Denuncia di detenzione e cessione) per il tipo di arma acquistata.
Dopo aver compilato i moduli richiesti, dovete aspettare circa 30 giorni prima che la Questura vi conceda il porto d’armi.
Stay Tuned!
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