Contents
- 1
- 2 I 4 tipi di violenza
Screening Self Defence indica una serie di procedure e strategie per ottenere uno studio istantaneo di una serie di elementi necessari per anticipare, identificare e prevenire una aggressione.
Si tratta di fare una serie di analisi per identificare:
- il profilo psicologico di un aggressore o aggressori
- il profilo fisico di un aggressore o di più aggressori
- stato alterato dell’aggressore con droghe o alcol
- eventuali armi dell’aggressore
- analizzare il contesto e l’ambiente
- munirsi di armi proprie o improprie, tools da difesa personale
- o identificare armi improvvisate
- ecc.
Lo Screening Self Defence ti serve per poter valutare nel minor tempo possibile il grado di pericolosità della situazione e agire immediatamente per adottare le strategie più efficaci per neutralizzarla.
Attenzione non ho parlato di tecniche da adottare perchè quello che è fondamentale sono i principi che stanno dietro la tecnica, nessuna condizione permette la tecnica ideale nel mondo reale, è come sparare al poligono a un bersaglio fermo o sparare a una persona in un ambiente diverso, che si muove, non è in linea e spara anche lui.
Gran parte della strategia suggerita dalle tecniche di Screening Self Defence emergono:
- dalla esperienza e
- dalla raccolta e l’analisi statistica delle varie tipologie d’aggressione.
- dalla formazione
- capacità personali
Questa branca della scienza applicata alla difesa personale può suddivide le aggressioni in varie categorie:
- Aggressione da parte di malviventi abituali
- Aggressione da parte di teppisti
- Aggressione conseguenti a liti
- Aggressione da parte di soggetti in stato alterazione mentale
In una situazione di diverbio che può portare ad una reazione violenta, la differenza principale tra una persona esperta di autodifesa (non ti sto parlando di combattimento, sono due cose diverse, se combatti sono altre abilità ma significa che hai fallito o non è stato possibile fare diversamente) e una persona “comune”, è che quest’ultima cederà immediatamente alla violenza in maniera istintiva, o quasi.
L’esperto di autodifesa è pronto alla violenza come prima opzione, ma la tiene come ultima scelta se necessaria.
In alcuni contesti devi scappare o attaccare ma andremo a vedere i vari casi in diversi contesti.
Lo Screening Self Defence può darti un grande vantaggio in una situazione critica.
Se si esaminano la maggior parte delle liti che si scatenano fra due persone è facile suddividere gli eventi in corso in varie fasi:
- Innesco
- Escalation
- Conclusione
L’innesco è la fase in cui il diverbio muta in una situazione che non permette ai due individui di interrompere l’evento in corso.
Segue immediatamente l’escalation, più che altro una questione di conflitti di Ego tra i contendenti.
In questa fase un esperto e/o la persona saggia riesce verbalmente a sedare la situazione e a bloccare lo sbocco alla violenza, che è una conclusione più che auspicabile, sempre.
Altrimenti l’altra conclusione è ovviamente l’uso della violenza.
Chi scatta per primo dei due individui è colui che sente l’impulso di dimostrare che “ha ragione”.
Deve dimostrare al proprio ego ed a eventuali persone che assistono al litigio che deve “vincere”.
Di solito il non-esperto cede all’opzione della violenza per uno o più dei seguenti motivi:
- non valuta le conseguenze che la reazione violenta può portare che sono fisiche e/o morali, legali.
- è certo che non si ferirà nello scontro
- poi è convinto che è il modo migliore per impartire una “lezione” a qualcuno
- ed è in preda agli effetti di sostanze stupefacenti e/o alterazioni psichiche
In compenso l’esperto solitamente sa riconoscere sempre per tempo i segnali premonitori di uno scontro e una volta coinvolto deve reagire nella maniera più rapida e definitiva possibile;
ma non lo fa tanto per applicare la logica del “vincere” e “dimostrare” qualcosa a qualcuno, ma per limitare al massimo i danni dello scontro o meglio ancora evitarlo con un win to win.
I rituali di attacco di una aggressione hanno degli elementi comuni.
In generale lo screening self defence ci suggerisce che quando siamo in piena escalation l’individuo non esperto alla violenza da quello abituato a picchiarsi perchè prima di scattare all’attacco aumenta il ritmo respiratorio e ha un brivido, un tremito, più o meno ampio su tutto il corpo, oppure limitato a degli arti.
A questa categoria di segnali appartengono le persone che non abituati alla violenza, ma stanno sfogando una grande collera in questo giorno sbagliato ma non è la loro abitudine.
Telegrafando in maniera così vistosa le loro intenzioni, sono gli individui relativamente più semplici da gestire o anticipare e anche per far funzionare le tecniche di de escalation.
Una situazione un po’ più ostica la possono creare coloro che sono abituati all’opzione violenza, e anche se non sono dei combattenti professionisti, in quanto hanno imparato il concetto di non “trasmettere” le proprie intenzioni, ma piuttosto, prima di attaccare, tendono ad appiattire le loro emozioni o a assumere delle posizioni prima di un attacco.
In ogni caso la reazione chimica della adrenalina nel corpo di chi ha deciso di attaccare è spesso evidente: aumento del respiro, cambiamento di colore repentino del viso, e il già citato tremore corporeo.
L’esperto sarà in grado di mascherare in maniera efficace uno o più di questi segnali in modo da sfruttare al massimo la sorpresa.
L’anticipo
La reazione di massima efficacia si ha quando, avendo interpretato correttamente il linguaggio del corpo, si riesce ad eseguire una risposta di anticipo, scappando o attaccando prima che l’aggressore faccia la sua prima mossa.
Il concetto è espresso bene nel Jeet Kune Do dove l’anticipo è un principio cardine o quello che nelle arti marziali giapponesi viene chiamato con il termine sen-no-sen.
Per anticipo si intende una azione mirata a stoppare l’aggressore o a bloccare un arto che si carica per sferrare un attacco.
Essendo in fase di caricamento il colpo non ha ancora espresso la massima forza, quindi le possibilità di immobilizzazione e di reazione sono molto alte ma si tratta di un insieme di azioni che sono necessarie per stoppare un aggressore fatto di una sequenza di azioni cooridinate.
Il mondo reale non è la palestra e non è facile stoppare una persona con un colpo.
La guardia dell’aggressore
Un altro dettaglio da esaminare in questa fase è il fatto che il non-esperto, nel suo attacco (per quanto pericoloso che sia), spesso tende a non proteggere alcune parti del suo corpo.
La persona non esperta spesso non si preoccupa di coprirne con una buona guardia i propri bersagli primari.
Ecco che quando scatta l’attacco, probabilmente se telegrafato si è in grado di evitarlo e parare se comunque si è tenuta la distanza e una guardia nascosta (se non si riesce ad anticiparlo), almeno ad evitarlo e ad eseguire una tecnica per colpirlo su un settore scoperto e finirlo o crearsi lo spazio temporale per la fuga se è possibile.
Ora ogni aggressione è a se perchè dipende da moltissimi fattori personali e dal tipo di aggressore che hai di fronte ma sicuramente la formazione nel combattimento è fondamentale, si tratta di consigli base da cui iniziare.
Le aggressioni da parte di malviventi abituali
Potenzialmente sono le aggressioni più pericolose e che potrebbero necessitare la reazione più decisa.
Sono abituati a esercitare violenza.
L’individuo in questione fa uso di tre componenti fondamentali per portare a termine il suo scopo:
- sorpresa,
- decisione,
- abilità.
Solitamente i malviventi abituali agiscono armati.
Bisogna sempre considerare la peggiore delle ipotesi tattiche nel caso che si abbia a che fare con aggressori armati (ad es. di coltello), ovvero che siano degli esperti, e che sono abituati a questo tipo di azioni.
Valutare sempre se le richieste del malvivente siano tali da giustificare una reazione violenta.
Ad esempio se è una rapina non è il caso di rischiare delle lesioni permanenti per pochi contanti e uno smartphone.
Il più delle volte, in caso di rapina, l’aggressore non cerca e rifiuta lo scontro fisico, anche se bisogna sempre pensare che sia in grado di sostenerlo.
Nel caso che l’aggressione sia rivolta ad intaccare la nostra incolumità come nel caso di uno stupro bisogna solo aspettare il momento giusto per effettuare una reazione il più decisa e definitiva possibile.
Darsi sempre alla fuga dopo uno scontro con un malvivente per cercare aiuto e avvisare le forze dell’ordine.
Le aggressioni da parte di teppisti
E’ il caso di due o più individui che attaccano una persona per motivi futili come uno sguardo di troppo, una spallata, una “mancanza di rispetto”, più che altro per dimostrare qualcosa.
E’ una minaccia di alta pericolosità.
Un approccio verbale può essere tentato, con le stesse regole applicate alla potenziale lite con sconosciuti, ma appena si valuta che questo non ha effetto allontanarsi immediatamente e/o attirare l’attenzione per aiuto.
Attenzione a non farsi accerchiare.
In caso di mancanza di opzioni reagire con lo scopo di ferire in maniera permanente, in quanto se il gruppo è numeroso.
Non ti puoi permettere di perdere tempo per controllare un assalitore quando gli altri attaccano.
Se hai un’arma estraila, se vedi un’arma improvvisata prendila e usala per ferire o crearti lo spazio per la fuga.
Aggressione conseguente a liti
Si dividono in due categorie:
- liti tra conoscenti e
- le tra sconosciuti.
Il primo caso difficilmente si presenta perchè di solito tra conoscenti (familiari ed amici) le discussioni si possono sedare dimostrando di scendere a compromessi e a dimostrare la propria volontà a non voler far degenerare la situazione e spesso sono presenti amici e parenti che tendono a sedare il degenerarsi del litigio intervenendo per placare la discussione.
Per fermare le liti tra conoscenti basta semplicemente scendere a patti con il proprio orgoglio.
Nel caso di diverbi con sconosciuti la situazione è di maggiore pericolosità.
In questo caso, di solito, ci troviamo di fronte ad aggressioni di tipo psichico, un frustrato, uno che ha una sua morale e etica che chiede sempre rispetto, come se è lui ad avere sempre diritto sugli altri.
La reazione
Se l’aggredito si sente colpito ed offeso potrebbe reagire non con coerenza ma facendo la situazione più grande e importante di quella che è.
Rispondere a tono, con urla ed offese fa perdere la calma e ti fa passare immediatamente nella testa dell’aggressore dalla parte del torto, il che giustifica l’eventuale reazione violenta dell’aggressore.
E’ importante in questi contesti e tipologia di aggressore costruirsi delle risposte a pattern già fatte per fare un de escalation e o non reagire e allontanarsi.
Quindi mai cedere a questi comportamenti di rispondere aggressivamente perché:
- Non sai con chi abbiamo a che fare
- Non sai a priori le reali intenzioni dell’interlocutore nei nostri confronti
L’unica via è un dialogo che dimostri la tua determinazione, ma non la nostra volontà di ricorrere alla violenza.
In questi casi non bisogna alzare la voce e non accelerare il ritmo delle parole, entrambi sintomi di debolezza che potrebbero essere sfruttati dallo sconosciuto per innescare una colluttazione.
Più passa il tempo e più le possibilità d’innesco dello scontro diminuiscono, se la questione in gioco è irrilevante.
Ricordati che in questo contesto e in questi casi, violenza richiama solo violenza, quindi serve calma se non vuoi arrivare allo scontro fisico.
Occorre possedere una precisa autocoscienza di sé stessi e dei propri diritti e del concetto del rispetto di sé stessi e del prossimo.
Aggressione da parte di soggetti in stato di alterazione mentale
E’ una situazione di estrema pericolosità.
L’individuo soggetto all’influenza di sostanze stupefacenti e/o alcool è da considerare estremamente violento e non risponde alle tecniche di dialogo che sono state illustrate precedentemente.
Inoltre la sua percezione del dolore è distorta dalle sostanze che ha assunto, quindi normali tecniche di autodifesa rivolte al solo controllo dell’avversario potrebbero non essere efficaci.
L’unica cosa che potrebbe andare a vantaggio di chi si difende è la possibile mancanza di coordinazione e di equilibrio dell’aggressore, se ha molto abusato di certe sostanze ma non è sempre così.
Nel caso di persone psicolabili, e quindi con il pieno possesso delle proprie capacità motorie, bisogna sempre valutare la fuga, oppure in mancanza di altre opzioni di una difesa con tutti i mezzi possibili.
Come vedi il ricorso alla violenza quando la fuga non è possibile deve essere sempre effettuata com decisione, per fermare l’aggressore.
I 4 tipi di violenza
Tutti i vari comportamenti violenti che portano ad uno scontro fisico sono e possono essere raccolti in quattro categorie principali:
La violenza da Paura
Violenza sprigionata dalla persona che si sente minacciata da una situazione, da un gruppo di persone e/o singolo.
E’ di solito una reazione a degli stimoli neurochimici che mandano la persona in panico e cerca con la violenza di togliersi dalla minaccia.
Persone in questo stato reagiranno sempre e comunque con la massima violenza.
Come affrontare la situazione?
La tecnica per maneggiare questa situazione è di mimare il panico della persona in oggetto, convincendola che noi siamo esattamente spaventati come lui, quindi non siamo una minaccia.
E’ controproducente atteggiarsi in maniera autoritaria, devi semplicemente mettersi allo stesso livello emotivo della persona in panico e calmarla.
La violenza da Delirio
Violenza di chi non percepisce limiti di alcuna natura (fisica, morale, sociale…).
In questa sezione rientrano le persone che sono sotto l’effetto di sostanze stupefacenti e/o alcool.
Come devi affrontare la situazione?
La maniera di affrontare questo caso è di dare alla persona degli stimoli che by-passano il loro processo interno di auto-esaltazione.
Per riportarlo alla realtà bisogna far focalizzare la sua attenzione su qualsiasi cosa che non sia lui stesso.
Voce convinta ed autoritaria e impossibilità di dare opzioni di scelta al soggetto.
Spesso basta un approccio verbale per fare desistere i propositi violenti persone ubriache, magari assecondandole il più possibile nei loro ragionamenti.
La violenza irragionevole
Violenza basata su comportamento irragionevole auto-alimentante (possibile sindrome psicotica di rabbia cronica da manifestare all’esterno), sociopatico, psicopatico, ma anche uno stato alterato con droghe o alcol.
Come devi affrontare la situazione?
Il soggetto in questo caso intenzionalmente vuole provocare la violenza per sfogarsi di qualcosa.
E’ la situazione complessa da gestire e se ne hai la possibilità scappa.
Devi affrontare la situazione con due azioni contemporanee:
- Togliere “l’innesco emotivo” alla persona (per esempio non dando importanza alle sue richieste) e,
- Fargli capire che il suo comportamento/richieste non verranno tollerate e soddisfatte.
Spesso queste persone sembrano a tutti i costi di cercare lo scontro (più che altro verbale), ma difficilmente accettano il rischio dello scontro fisico vero e proprio.
Attenzione comunque alla postura e alla distanza che possono identificare che può essere imminente un attacco.
Non sottovalutare mai nessuna situazione!
La violenza da Criminale
Si tratta di una violenza coercitiva per uno scopo, una violenza usata per ottenere qualcosa da qualcuno (soldi, vantaggi, potere, ecc…).
Come devi affrontare questa situazione?
La risposta può essere incredibilmente semplice.
Il criminale vuole qualcosa da noi, di tutto, tranne che una sfida con una persona pronta a combattere per difendersi.
Uno scontro fisico, se fatto in pubblico attira troppa attenzione.
Se ti ha scelto è perchè si sente sicuro di essere lui nel ruolo di predatore e tu di preda
Il soggetto criminale si basa sul binomio “Predatore/Preda“, e per lui è territorio sconosciuto quando ci sono possibilità che la situazione venga stravolta.
Devi dimostrare, a seconda delle circostanze naturalmente, esempio:
- Sei disarmato contro una persona armata?,
- Sei di fronte ad un professionista del crimine?,
- E’ una organizzazione criminale?,
- Non sei in grado di difenderti per qualche motivo?
ma se puoi devi assolutamente trasmettere all’aggressore il seguente messaggio:
“Se tu mi attacchi, io reagisco con la massima violenza per farti male”.
Conclusioni
Screening Self Defence ti aiuta a comprendere con chi hai a che fare è molto importanti per adattare la tua strategia di azione / reazione.
Una corretta analisi e identificazione attraverso lo Screening Self Defence ti mette in una condizione di non rimanere sorpreso ma invece di anticipare le azioni del tuo aggressore.
Quando puoi scappa!
Se non puoi cerca di usare le tecniche di de escalation ma se non è possibile attacca con la massima violenza.
Può non sembrare bello, ma se la fuga non è possibile e la situazione di pericolo aumenta, la massima violenza è quello che devi esprimere per sopravvivere.
Questa azione non è così scontata perchè mentalmente non si è pronti senza una formazione corretta e la società ci ha educati a non fare male alle altre persone.
Stay Tuned e Screening Self Defence!
Street Fight Mentality
Andrea