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Studiare i disarmi.
Mi hanno preso il machete, perché devi studiare i disarmi!
Partendo dal presupposto che non devi mai cercare i disarmi, questo non significa che non li devi conoscere o saperli eseguire perfettamente.
Voglio iniziare questa nostra chiacchierata dicendoti una frase che spesso dice Guro Dan Inosanto:
“È quasi impossibile disarmare un avversario armato di spada, se quella persona sa come usare una spada”.
Scrivo questo per zittire subito tutte le solite polemiche sterili e saccenti di chi dice che tanto i disarmi non funzionano, ecc. lo sappiamo tutti quindi se non hai da dire niente di nuovo smetti di fare da eco se non hai nulla di nuovo da dire, ma leggi bene la parte finale della frase in arancione fino alla fine, forse scoprirai che anche tu che ti credi esperto non lo sei e puoi essere disarmato.
Ora non voglio parlare oltre in questo post sulla questione “disarmi di coltello si o disarmi di coltello no“, ma di andare ad analizzare quello che i filippini chiamano agaw.
Agaw è il termine filippino con cui si indica il disarmo.
Andiamo avanti con questo discorso sullo studiare i disarmi di armi.
La complessità della difesa a mani nude contro un arma è qualcosa di una difficoltà incredibile, un’arma da taglio poi ancora peggio perchè è rapida e necessita di pochissimo caricamento già per fare danni importanti.
La difficoltà è doppia quando un attaccante ben addestrato è armato con due armi bianche.
Se, tuttavia, l’avversario non è accuratamente addestrato ed esperto nell’uso della sua arma, è possibile prendere o portare lontano da lui l’arma, trovare un istante dove liberarsi o impadronirsi della sua stessa arma.
Molti eskrimadores di Kali filippino trascorrono ore ogni giorno per perfezionare le loro abilità nell’arte time-tested di Agaw (l’arte del disarmo).
Nel società di oggi (che purtroppo è sempre più violenta), l’arte del disarmo è qualcosa che tu ma che ogni artista marziale deve includere nella sua routine quotidiana di allenamento, qualunque arte marziale pratichi.
Senza competenze sui disarmi e sulla scherma di coltello, la possibilità di sopravvivere ad una lotta con un aggressore armato di armi è praticamente nulla.
Ma se come dice Guro Dan Inosanto, è praticamente impossibile prendere un arma da taglio da un avversario addestrato, perché spendere tutto questo tempo con le teorie e le tecniche nel disarmare?
La risposta è nella realtà.
La maggior parte delle situazioni/occasioni della vita reale ti forniscono alternative che non sempre ripetibili nella formazione in palestra.
Se il tuo aggressore ben addestrato ti regala quella occasione devi sapere cosa fare nella forma più istintiva che conosci.
Il disarmo è come lo smash per il tennista non va cercato ma quando c’è devi fare punto!
Guru Bob Breen (un grande esperto di coltello) dice che per sopravvivere a un attacco di coltello devi essere molto fortunato ma se ti alleni molto diventi molto fortunato.
Quando vieni attaccato nella realtà hai due opzioni contro un aggressore armato:
- Opzione numero uno: è quello di eludere l’attacco iniziale (qualcosa che è abbastanza possibile), dimenticare di prendere l’arma ed eseguire una fuga come un fulmine.
- Opzione numero due: è quello di sopravvivere per quei pochi secondi necessari per afferrare qualcosa come un bastone o una bottiglia e poi continuare la battaglia in forma più paritaria.
Come vedi non ti sto palando di disarmare ma solo di conoscere questa possibilità e di cercare un combattimento di scherma corta.
Con un addestramento costante nel tempo,ben focalizzato e con le corrette metodologie che non sono quelle che spesso si vedono su YouTube e nella maggior parte delle palestre si può essere addestrati al punto da diventare così “fortunati” da sopravvivere una lotta con un avversario armato e forse anche togliere la sua arma.
In ultima analisi, è evidente che anche se sopravvivere è praticamente “Impossibile” non è poi così IMPOSSIBILE dopo tutto ma è chiaro che stiamo parlando di una delle condizioni di combattimento più estreme ed è per questo che ancora oggi il coltello nella sua semplicità è una delle armi che fa più omicidi.
Ora senza dilungarci su argomenti esterni a questo articolo ci sono alcuni disarmi principali che devi conoscere soprattutto per disarmare un bastone.
Non vuole essere un trattato sui disarmi perchè se vuoi impararli correttamente contattami o presto li vedrai online sui miei corsi ma questo ti serve per iniziare a conoscere dei concetti base sulle possibilità di disarmo!
Studiare seguenti disarmi:
Rompere il dente del serpente
“Rompere il dente del serpente” è una tecnica utilizzata nel Kali filippino per contenere efficacemente e fermare un attacco di un’arma in arrivo.
Il concetto è semplice, distruggere direttamente le mani colpendole e quindi contenere l’attacco.
Questa tecnica è disponibile in altri nomi come “spostamento” (displacement), che significa invece colpire l’arma o il bastone per bloccare, invece “spostare” (displace) il blocco per colpire le mani invece.
Un altro termine comunemente utilizzato è “praksyon” o frazione, i termini deriva dalla velocità che vengono usate per fornire il colpo defanging, vale a dire, una frazione di una sezione.
Questi significa che al fine di colpire le mani quando un attacco viene eseguito, si deve colpire più veloce dell’attaccante.
Una sorta di anticipo.
Snake
Nel Kali filippino uno dei primi disarmi che si imparano è disarmare con il metodo noto come il “serpente”.
Funziona solo contro le armi di senza filo come un bastone o un palo.
Il serpente viene eseguito tessendo il braccio intorno al braccio dell’avversario e blocco al corpo.
In questo modo l’arma si disimpegna, e di solito finisce nelle mani del difensore.
Vine
Successivamente nell’elenco dei disarmi c’è la “vite”, che è simile al serpente, in quanto richiede anche il difensore di applicare potenza d’una leva al braccio dell’avversario e all’arma.
La differenza è che la vite gira nella direzione opposta del serpente e manda spesso l’arma involversi e a volare via.
Strip
La “strisciata” è una delle maggiori tecniche di disarmo del Kali filippino.
Si basa su una leva e sul fare strisciare via l’arma dalla mano dell’aggressore.
La strisciata è rapida, efficace e strettamente correlati al quarto e ultimo dei principali metodi di disarmo filippino il “quick release”.
Quick Release
Fondamentalmente, il “quick release” finisce per fare uno stripping dell’arma liberandola dalla presa dell’avversario e facendola disperdere nell’aria.
Termini di kali filippino riferiti ai disarmi:
- Agaw: to seize, disarm or take away – afferrare, disarmare o portare via
- Agaw-Sandata: disarming & retrieval of the weapon – disarmo e recupero dell’arma
- Bigay-Bali: lock release technique – tecnica di bloccaggio
- Dakip: capture – catturare
- Diin: to put pressure on – per fare pressione
- Dukop: to catch – catturare
- Dukot: to reach out – raggiungere
- Hulagpos: to escape from capture or restraint – sfuggire alla cattura o al controllo
- Kalas: disengage, release or disarm – disinnestare, rilasciare o disarmare
- Kalas-Sandata: disarming technique – tecnica di disarmo
- Pangilog: disarming – disarmare
- Saplet: quick disarm – disarmo veloce
- Suplete: quick disarm – disarmo veloce
Il serpente, l’avvitamento, la strisciata e le tecniche di rilascio rapido sono tutti intercambiabili.
Il massimo livello nella capacità di disarmare è uno in cui tutti i quattro metodi sono miscelati come in un flusso senza sforzo.
Stay Tuned! Studiare i disarmi non è una opzione.
Street Fight Mentality
Andrea
Interessanti informazioni. Grazie per il lavoro che stai facendo.
E’ un piacere!!!
Questi articoli sono unici, un grande lavoro.
Grazie, mi fa piacere!!!
Leggere il tuo blog è un piacere per me, trovo molto interessanti i tuoi articoli
Grazie Norman, mi fa piacere che trovi delle informazioni utili alla tua arte marziale.