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Perchè ti ostini a studiare le arti marziali tradizionali.
Una cosa di cui voglio parlarti oggi è il perché ti ostini a studiare le arti marziali tradizionali.
Ora non voglio discutere sulla loro potenziale efficacia, perché lo sono, ma voglio discutere sul fatto che sono sistemi nati centinaia di anni fa e anche se l’uomo è uguale biologicamente c’è stata una evoluzione derivata dalla conoscenza che ha portato a sviluppare il combattimento con un approccio differente ma soprattutto con metodologie di lavoro che portano davvero a sviluppare gli attributi al combattimento.
Questo non significa non praticare arti marziali tradizionali perchè è fondamentale fare qualcosa che ti piace ma perchè se sei interessato al combattimento e alla difesa personale non guardare anche altrove per capire cosa c’è e non solo dal buco della serratura?
Oggi si sono sviluppati sistemi e metodi ancora più efficaci delle arti marziali tradizionali, perché non studiarli e impararli?.
Questo progresso è stato possibile grazie anche alla tecnologia che ha permesso di mettere in contatto le persone e di avere attrezzature che permettono di allenarsi e colpirsi senza farsi danni.
Questo permette di fare più sparring e testare meglio le tecniche che funzionano o imparare a farle funzionare ma anche il conseguente sviluppo ed evoluzione di sistemi di attacco e di difesa che per essere sviluppati e creati avevano e hanno bisogno di più conoscenza sul campo che solo attraverso il combattimento reale poteva nascere.
L’arte marziale non è forma o teoria, la sua vera natura si esprime nel caos del combattimento, diventi un marzialista quando immerso in questo caos ti senti calmo , a tuo agio, consapevole di te stesso e di quello che succede.
Devi pensare inoltre che l’arte marziale si è evoluta moltissimo in questi ultimi anni anche per la sua diffusione nel mondo dove culture diverse hanno interpretato la stessa codifica ma con la visione di un europeo, un latino, un americano, un africano, ecc.
Pensa oggi che possibilità hai, anche se molto confusa di vedere video in You Tube di persone che fanno tecniche, alcuni video molto utili altri meno, altri delle scoperte, oppure la possibilità di vedere atleti preparatissimi che si sfidano nelle competizioni come Pugilato, Judo, MMA, Jiu Jitsu, ecc.
Non c’era questa possibilità, tu sei nato fortunato.
La selezione naturale
Quello che è oggi la difesa personale e vale anche le arti marziali miste dov’è forse il fenomeno è più evidente che c’è stata una selezione naturale.
Pensaci, in principio c’erano stili e atleti differenti che si fronteggiavano, dal buttafuori, al karateka, al gigante, al pugile, al kick boxer poi sono arrivati i Gracie con il Jiu Jitsu brasiliano iniziando a vincere su tutti con la conseguenza che gli striker hanno capito l’importanza della lotta e i praticanti di lotta l’importanza di avere skill offensivi da striker con il risultato che oggi è facile vedere che tutti gli atleti che competono nell’ottagono hanno piccole differenze.
Gli atleti sono una amalgama di stili differenti (non mono stili) e sono atleti che conoscono la parte di Striking in piedi quindi Boxing, Muay Thai e la lotta a terra che sia Judo, Brazilian Jiu Jitsu o Submission wrestling ed eventualmente altre contaminazioni legate alla loro origine.
Però devi capire che molte delle cose che vedi fare da questi super atleti non le devi considerare alla portata di tutti.
Una cosa che voglio che smetti di fare è guardare i campioni dello sport e pensare che tu puoi essere come loro, non è così torna nella realtà.
Quando guardi un fighter come Mc Gregor devi sapere che dentro ha delle caratteristiche che tu non hai ,di esplosività, di precisione, di visione del combattimento, di allenamento, di esperienza, di come legge la sua mente il combattimento e i movimenti del suo avversario, ecc. quindi anche se vedi che con semplicità colpisce ripetutamente gli avversari in realtà quello che fa non è semplice.
Pensare questo, cioè di modellare un campione è come vedere giocare Messi a calcio e pensare che se lo guardi e ti alleni anche molto anzi moltissimo diventi come lui, mi spiace non è cosi, lui è nato per quello sport come un bambino di 9 anni suona canto e controcanto di Bach al pianoforte chi pensi che gli ha insegnato questo?
Nessuno può farlo è nato così.
Non vuol dire che non puoi diventare molto forte ma probabilmente devi cambiare approccio al combattimento, come visione, come preparazione, come metodo di allenamento.
Questo è uno dei temi caldi delle arti marziali, perché a meno che tu non studi le arti marziali come ballerino o fitness quello che vuoi imparare a fare è difenderti che come parola suona bene, molto politica, che ti mette dalla parte delle ragione
… ma la realtà è che vuoi imparare a picchiare o sottomettere qualcuno
Difenderti da qualcuno che ti aggredisce non è che lo puoi fare con le carezze.
L’arte marziale è anche violenza
Se entri in una palestra e ogni volta che tocchi qualcuno lo stendi sarei il primo a dirti ascolta, preparati fai delle gare perché hai qualcosa dentro che ti rende speciale per questo tipo di arte o sport.
Devi fare subito competizioni.
Ma quando sei in palestra hai trovato tanti così?
Hai trovato tanti Jon Bon Jones che a 17 anni perché aveva una pausa pranzo lunga si è iscritto in una palestra a New York di MMA e a 23 anni ha vinto il titolo mondiale nell’ottagono dell’UFC?.
Quel ragazzo dopo poche settimane era già un campione perché lo era già dentro perché per natura i suoi movimenti, reattività, riflessi, mentalità erano già sviluppate da combattente di alto livello anche se nessuno gli aveva spiegato questo, la maggior parte delle persone per fare questo deve lavorare anni.
Ora avere dei punti di riferimento è importante però non voglio che ti senti frustrato e depresso perché non ti è utile.
Ma voglio darti un consiglio che vale oro, non devi guardare il finale di un atleta ma cosa lo ha reso tale, è molto più utile per la tua crescita sapere che sport ha praticato, quanto e come si allena, con chi si allena, che cosa pensa, ecc. che vedere il suo combattimento, quello è il finale ma non sai il percorso.
Ti faccio un esempio su un atleta che in questo momento è sulla vetta dell’UFC, Conor Mc Gregor.
Lo sai che Mc Gregor pratica 15 round al giorno di sparring che sono 75 round alla settimana e 300 round di sparring al mese?.
Ok non iniziare a piangere.
Lo sai che Mc Gregor studia il corpo in movimento con un guru mondiale sulla mobilità e il movimento di nome Ido Portal?.
Studia come si muove e deve muoversi il corpo per esprimere la massima energia.
Utilizza trainer professionisti per fare i pao e i colpitori focus pad che gli propongono traiettorie non classiche, questo per andare incontro alla necessità di variare le combinazioni all’interno della gabbia che ormai si sono standardizzate e i fighter si sono abituati a questi schemi che difficilmente li sorprendono.
Sono solo alcuni esempi di come lavora un campione.
Qualche tempo fa è stato fatti un esperimento con 3 fighter dell’UFC in una base militare americana con gruppi dei corpi speciali.. ma questa è un’altra storia.
Ora studiare le arti marziali tradizionali è fantastico perché è importante preservare la storia e la cultura marziale, apprezzo questo lavoro che anche io faccio ma non voglio che tu faccia l’errore di fare come tua arte marziale solo quella tradizionale se veramente vuoi imparare la difesa personale.
Considera per esempio il karate di oggi, bellissimo nulla da dire, peccato che ha perso in realtà il vero suo patrimonio originario quando usava le armi, ma soprattutto il guerriero giapponese studiava molto settori come la spada, il Judo, il Jiu Jitsu Tradizionale, ecc.
Quindi che cosa faceva?.
Le arti marziali miste ma perché lui era obbligato perché in battaglia non sapeva cosa succedeva.
Se anche tu vuoi diventare un esperto di difesa personale devi studiare più settori per quanto riguarda la parte che riguarda la formazione al combattimento perché non sai cosa succede.
Buon allenamento nella tua arte ma fai un nuovo passo, lo so è difficile “guardarsi” nelle arti marziali tradizionali ma la tua evoluzione comincia da qui.
Stay Tuned!
Street Fight Mentality & Fight Sport
La domanda è interessante, ma il problema è che si parte dal presupposto che le arti marziali siano la stessa medesima cosa di uno sport da combattimento. Anzi è come se si considerassero gli sport da combattimento come una naturale evoluzione delle arti marziali. La realtà è che hanno una radice comune ma sono due cose differenti.
Le arti marziali non pongono come obiettivo al praticante di imparare a “combattere” e sconfiggere un’altra persona, ma di effettuare esclusivamente un lavoro su se stessi.
Scrivi “…ma la realtà è che vuoi imparare a sottomettere qualcuno” e aggiunti “l’arte marziale è violenza”. Mi dispiace ma non è proprio così. I caratteri cinesi che descrivono la parola “Wu Shu” simboleggiano un uomo che si difende a mano aperta. Le arti marziali si sono evolute come strumenti di benessere e difesa personale, e qualunque buon maestro e scuola di arti marziali insegna ai propri allievi che le arti marziali non sono mai uno strumento di offesa. Non a caso le due grandi “scuole” sono riconducibili ai monasteri di “Shaolin” e “Wudang”. Sottolineo la parola monasteri. Tant’è che tutte le tecniche non sono mai letali. Proprio perché il rispetto per la vita è fondamentale. Le arti marziali sono impregnate della filosofia buddhista o taoista e in generale si studiano per coltivare la pace interiore e non la violenza.
Le arti marziali non sono violenza, anzi, chi le pratica studia e lavora per trovare la pace interiore, uno stato di quiete.
Neanche chi pratica la boxe ragiona in una logica di “violenza”, nonostante si tratti di una sport da combattimento. Ora con questo non voglio affermare che chi pratica uno sport da combattimento è un violento, ci mancherebbe. Ma mettere sullo stesso piano le MMA con il Kung Fu è come mettere sullo stesso piano il Football americano con il Rugby. Si tratta di discipline simili, che possono avere una radice comune, ma che oggi si pongono obiettivi totalmente differenti.
Parli di Conor McGregor, un grande atleta. Ma si tratta di un atleta professionista. Qui bisogna fare una differenza tra chi pratica una disciplina amatorialmente e chi la pratica professionalmente.
Ti ricordo che nonostante le grandi abilità di McGregor, lui è stato messo KO proprio da un pugile, cioè da qualcuno che non studia arti marziali.
Ora si potrebbe ribattere come hanno fatto molti che McGregor è dovuto sottostare alle regole del pugilato se avesse usato i calci, o più in generale le regole della MMA la conclusione sarebbe stata differente. Discorsi pari a ma se Messi si scontra con Michael Jordan chi vince? La domanda è che ci azzecca un calciatore con un cestista? Discorsi che non hanno molto senso a mio avviso. Se chi pratica le MMA come affermi tu vuole coltivare la violenza, libero di farlo, ma non credo che sia questo il messaggio che in generale si vuole diffondere in una società civile.
Affermi che i soldati dovevano studiare diverse armi e andavano in battaglia. Certo. Ma seguivano un percorso di addestramento ben diverso da quello del praticante di arti marziali. Citi i samurai. Ti invito a leggere la biografia di uno dei più importanti maestri di spada giapponesi, Yamaoka Tesshu, il cui vanto era quello di non aver mai ucciso qualcuno, nonostante abbia vissuto uno dei momenti più difficili e travagliati della storia giapponese.
Detto questo poi passa a parlare di difesa personale. La difesa personale è tutt’altra cosa rispetto alle arti marziali e allo sport da combattimento. Certo sono legate tra loro. Ma un conto è essere su un ring o una gabbia su una gara, ed un conto è trovarsi in un vicolo buoi con qualcuno che magari ti minaccia con un arma. Non mi permetto di giudicare mai nessuno, ma da questo tuo articolo si evince una posizione che sinceramente non è quella di un “buon” insegnante di arti marziali. È la mia opinione ovviamente, e tu sei più che libero di esprimere la tua. Ma da praticante di arti marziali, mi meraviglio molto di certe tue affermazioni.
Ciao Francesco credo che tu debba rileggere bene il mio post e leggere il taglio del blog.
Rispetto le tue affermazioni fino a un punto.
Il target del blog è rivolto a chi aspira a essere più che un semplice amatore ma cerca quella che è la “consistenza” andando a costruire con il tempo il concetto di multidisciplinarità.
Non è per tutti e ne sono consapevole.
Se leggi il blog credo che sarà più semplice per te capire che le tue affermazioni sembrano più rivolte a te stesso e alle contraddizioni che molti marzialisti prima o poi sono costretti ad affrontare che al contenuto dei post del blog.