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Tentata rapina in Sud Africa

Tentata rapina in Sud AfricaTentata rapina in Sud Africa ma la vittima è armato di coltello e respinge diversi aggressori proteggendo la sua famiglia e visto il livello di violenza di Sud Africa non è uno scherzo sta rischiando davvero la sua vita.

Come puoi vedere dal video 4 rapinatori disarmati stanno cercando di accedere all’auto.

Questo signore fa un ottimo lavoro nel tenere a bada gli aggressori andando a coprire tutti gli angoli ma tenendo bene coperte le sue spalle usando la sua auto e il suo continuo movimento aiuta a rendere imprevedibile la sua posizione grazie al gioco di gambe e non restando immobile offrendo un bersaglio fisso.

In una aggressione multipla, contro più aggressori, non puoi lasciare che nessuno ti prenda le spalle e lui lo fa molto bene usando il suo veicolo come backstop e prestando uguale attenzione a tutti gli angoli.

Tiene il suo coltello con impugnatura Ice Peak ed è quasi riuscito a colpire un aggressore quindi è pronto a uccidere e questo ha un profondo effetto sugli aggressori che capiscono di rischiare molto, questo atteggiamento abbassa la sicurezza degli aggressori sino al punto da desistere e ritirarsi.

Presta attenzione a come usa la mano sinistra per passare dalla presa a rompighiaccio alla presa estesa e poi di nuovo a rompighiaccio.

A un certo punto per la stanchezza e lo stress perde l’equilibrio ma non la lucidità di rialzarsi subito e riprendere la posizione e riprendere a combattere.

In quel momento i movimenti fini per lo stress sono quasi annullati senza una formazione adeguata ed è sfinito ma l’adrenalina lo tiene attivo.

Diverse volte sul blog ho parlato di stress e adrenalina in combattimento, in particolare nelle aggressioni dove c’è l’effetto sorpresa.

A un certo punto prende anche l’iniziativa per cercare di entrare nell’auto, aprire la porta in questa situazione non è esattamente la mossa migliore dato che ci sono persone nell’auto, dovrebbero chiudere l’auto e chiamare la polizia però dai niente è perfetto e in quella condizione 4 contro 1 la mente in quel momento viaggia molto veloce.

È stato molto bravo ma senza quel coltello sarebbe stato difficile e gli aggressori erano disarmati.

E se invece del coltello aveva un’arma da fuoco?
E se anche gli aggressori avevano un coltello?

Non importa, è andata bene ed è stato bravo, probabilmente aveva una formazione ed è fondamentale perché l’unica certezza di difesa sei tu, come vedi nessuno è intervenuto in suo aiuto.

Il tempo della tentata rapina

Osservate la durata del tentativo di rapina, 16 secondi in totale, sembrano molti di più eppure il dispendio energetico per quei 16 secondi è elevatissimo, sembra che ha fatto uno scatto di 100 metri.

Difficilmente sarebbe intervenuta la polizia se non dopo diversi minuti, pensate solo al tempo della chiamata.

La formazione adeguata di autodifesa e preparati a fare ciò che potrebbe essere necessario è fondamentale per essere pronto ad affrontare la battaglia.

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Conclusioni

Questa tipologia di post sul blog è necessario se si vuole osservare e studiare le dinamiche reali di una aggressione e quindi adattare la formazione e le dinamiche portandole in un contesto basato sulla realtà e non su supposizioni fantasiose spesso di origine cinematografica.

La formazione delle persone sulla difesa personale non è un gioco ma è prima di tutto una responsabilità per creare una conoscenza di tecniche e abilità non solo fisiche legate allo scontro, ma sull’attenzione, il contesto, psicologica, comunicativa, ecc. per fare delle scelte basate sulle possibilità migliori e realistiche di uscirne vincenti da uno scontro o da una fuga perchè non è uno sport e la vittoria è portare a casa la propria pelle e quella dei propri cari.

Chiaramente in questa tentata rapina si è arrivati allo scontro fisico ormai era tardi perchè la vittima dell’aggressione non si è accorto di essere diventato il target dei rapinatori o i rapinatori stessi sono stati abili a non farsi individuare per fare partire l’aggressione ma la vittima si è fatta trovare pronta perchè se è vero che la forza numerica era a vantaggio dei rapinatori, il coltello è stato un importante equalizzatore come anche l’atteggiamento della vittima che ha fatto capire di essere un vero fighter.

Questi elementi hanno fatto desistere gli aggressori / rapinatori , davvero una situazione critica ma per fortuna gli rapinatori non erano armati.

Stay Tuned!

Street Fight Mentality

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Written by Andrea

Con una passione per la difesa personale e gli sport da combattimento, mi distinguo come praticante e fervente cultore e ricercatore sulle metodologie di allenamento e strategie di combattimento.

La mia esperienza abbraccia un vasto panorama di discipline: dal dinamismo del Boxing alla precisione del Muay Thai, dalla tecnica del Brazilian Jiu-Jitsu all'energia del Grappling, dal Combat Submission Wrestling (CSW) all'intensità del Mixed Martial Arts (MMA).

Non solo insegno, ma vivo la filosofia di queste arti, affinando costantemente metodi e programmi di allenamento che trascendono il convenzionale.

La mia essenza si riflette nell'autodifesa: Filipino Martial Arts (FMA), Dirty Boxing, Silat, l'efficacia del Jeet Kune Do & Kali, l'arte della scherma con coltelli e bastoni, e la tattica delle armi da fuoco.

Incarno la filosofia "Street Fight Mentality", un approccio senza fronzoli, diretto e strategico, unito a un "State Of Love And Trust" che bilancia l'intensità con la serenità.

Oltre al tatami, la mia curiosità e competenza si spingono verso orizzonti diversi: un blogger professionista con la penna sempre pronta, un bassista dal groove inconfondibile e un artigiano del coltello, dove ogni lama è un racconto di tradizione e innovazione. Questa sinfonia di abilità non solo definisce la mia identità professionale, ma dipinge il ritratto di un individuo che nella diversità trova la sua unica e inconfondibile voce e visione.

Street Fight Mentality & Fight Sport!

Andrea

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