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Waterboarding Torture

La simulazione di annegamento come tortura

WaterboardingIl waterboarding è una forma di tortura in cui l’acqua viene versata su un panno che copre il viso e le vie respiratorie di un individuo trattenuto, provocando la sensazione di annegamento.

La tortura è un metodo di coercizione fisica o psicologica, talvolta inflitta con il fine di punire o di estorcere delle informazioni o delle confessioni o in alcuni casi per puro divertimento e sadismo.

Molte volte se non sempre la tortura è accompagnata dall’uso di strumenti particolari atti ad infliggere punizioni corporali.

In ambito di diritto penale preclassico si considerava più un mezzo per ottenere una prova che una punizione o pena corporale.

L’annegamento simulato (in inglese waterboarding), è una forma di tortura consistente nell’immobilizzare un individuo in modo che i piedi si trovino più in alto della testa, e versargli acqua sulla faccia in modo che, entrando dagli orifizi respiratori, stimoli il riflesso faringeo che provoca l’effetto di annegamento.

Questa tecnica viene utilizzata per simulare l’esperienza dell’annegamento e può essere estremamente angosciante e traumatica.

Il waterboarding è ampiamente considerato una forma di tortura ed è illegale secondo il diritto internazionale.

Waterboarding

La Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura e altre pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti, di cui molti paesi sono firmatari, proibisce esplicitamente l’uso della tortura.

Il waterboarding è stato utilizzato da alcuni governi e forze militari come mezzo per estrarre informazioni da prigionieri o sospetti.

Tuttavia, il suo uso è stato ampiamente condannato da organizzazioni per i diritti umani, professionisti medici e molti governi e leader politici.

La pratica è considerata sia inefficace che immorale.

L’uso del waterboarding come forma di interrogatorio è stato controverso, con alcuni che sostengono che sia una tecnica necessaria per estrarre informazioni da obiettivi di alto valore, mentre altri sostengono che sia moralmente e legalmente ingiustificabile.

Effetti del waterboarding

Gli effetti fisici di una tortura dell’acqua eseguita in maniera approssimativa possono comprendere:

  • sofferenza e danno polmonare,
  • danno neurologico causato dalla mancanza di ossigeno e
  • in alcuni casi, fratture causate dalle cinghie utilizzate per immobilizzare la vittima.

Gli effetti psicologici possono durare a lungo nel tempo, per anni.

Un uso prolungato della tortura dell’acqua può condurre alla morte.

Il dott. Allen Keller, direttore del Bellevue/N.Y.U. Program for Survivors of Torture, ha trattato un “certo numero di persone” le quali sono state soggette a forme di quasi asfissia, compresa la tortura dell’acqua.

In un’intervista per The New Yorker ha affermato che “si tratta sicuramente di tortura”:

  • Alcune vittime sono ancora traumatizzate ad anni di distanza.
  • Un paziente non era in grado di fare la doccia ed aveva crisi di panico quando pioveva.
  • La paura di essere uccisi è un’esperienza terrificante.

Sostenitori e oppositori del waterboarding

I sostenitori di questa tecnica affermano che sia efficace per ottenere delle informazioni.

Gli oppositori ribattono affermando che le informazioni così ottenute non siano affidabili, in quanto una persona sottoposta ad un tale trattamento potrebbe essere disposta ad ammettere qualsiasi cosa.

Waterboarding Torture Fighting Tips - Street Fight Mentality & Fight Sport

L’efficacia del waterboarding

I critici del waterboarding sostengono che non è un mezzo efficace per ottenere informazioni affidabili, poiché coloro che vi sono sottoposti possono fornire informazioni false semplicemente per far cessare la tortura.

Sottolineano inoltre che l’uso di tali metodi può danneggiare la reputazione dell’agenzia interrogante e potenzialmente portare al maltrattamento di individui innocenti.

I sostenitori del waterboarding sostengono che può essere una tecnica efficace in determinate circostanze e che il divieto di tali metodi può limitare la capacità delle agenzie di intelligence di raccogliere informazioni critiche per la sicurezza nazionale.

Tuttavia, l’uso di tali tecniche rimane molto controverso e molti governi e organizzazioni internazionali hanno condannato la pratica.

In conclusione, il waterboarding è una pratica controversa e molto contestata che è ampiamente considerata una forma di tortura.

Il suo uso è stato condannato da molti governi, organizzazioni internazionali e gruppi per i diritti umani, che sostengono che sia inefficace e moralmente e legalmente ingiustificabile.

Waterboarding

 

Conclusioni

Si tratta davvero di una forma di tortura tremenda e come ogni forma di tortura si tratta dei lati più oscuri dell’uomo e della natura umana.

«La “tortura” non è nulla di inumano, è soltanto un crimine ignobile e lurido, commesso da uomini contro altri uomini, e che altri uomini ancora possono e debbono reprimere. L’inumano non esiste, se non negli incubi generati dalla paura. Basta il calmo coraggio di una vittima, la sua modestia, la sua lucidità, per liberarci dalla mistificazione.» (Jean-Paul Sartre, Prefazione a La tortura di Henri Alleg)

Nonostante tutto, in molti paesi del mondo la tortura è tuttora usata sia come soluzione per punire criminali che come mezzo per estorcere informazioni, come denunciato da varie associazioni che si occupano della difesa dei diritti umani, tra le quali Amnesty International.

La tortura comprende:

  • in senso letterale proprio, la torsione delle membra, con riferimento al barbaro tormento corporale che si infliggeva nel Medioevo (e sino all’età contemporanea) all’imputato, perché confessasse il delitto e/o rivelasse il nome dei complici, e anche, ma meno frequentemente, ai testimoni per farli parlare;
  • le sofferenze di qualsiasi tipo e le violenze, fisiche o psicologiche o farmacologiche, inflitte a spie o prigionieri per ottenere informazioni di interesse giudiziario o militare;
  • per estensione, ogni forma di costrizione fisica o morale ai danni di qualcuno al fine di estorcergli qualche cosa o per pura crudeltà.

La tortura è stata da sempre utilizzata nel segreto delle prigioni anzitutto per ottenere informazioni o la confessione, considerata la prova regina della colpevolezza.

Ottenuta (quasi sempre) la confessione e comminata la condanna, il condannato veniva portato sulla pubblica piazza (di solito all’alba del giorno seguente la condanna), ove gli venivano inferte in pubblico ancora varie torture, sino a che dopo un tempo più o meno lungo sopraggiungeva la morte.

Essa è stata usata da sempre nella storia con grande frequenza e ancora oggi è una pratica utilizzata in tutto il mondo.

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Written by Andrea

Con una passione per la difesa personale e gli sport da combattimento, mi distinguo come praticante e fervente cultore e ricercatore sulle metodologie di allenamento e strategie di combattimento.

La mia esperienza abbraccia un vasto panorama di discipline: dal dinamismo del Boxing alla precisione del Muay Thai, dalla tecnica del Brazilian Jiu-Jitsu all'energia del Grappling, dal Combat Submission Wrestling (CSW) all'intensità del Mixed Martial Arts (MMA).

Non solo insegno, ma vivo la filosofia di queste arti, affinando costantemente metodi e programmi di allenamento che trascendono il convenzionale.

La mia essenza si riflette nell'autodifesa: Filipino Martial Arts (FMA), Dirty Boxing, Silat, l'efficacia del Jeet Kune Do & Kali, l'arte della scherma con coltelli e bastoni, e la tattica delle armi da fuoco.

Incarno la filosofia "Street Fight Mentality", un approccio senza fronzoli, diretto e strategico, unito a un "State Of Love And Trust" che bilancia l'intensità con la serenità.

Oltre al tatami, la mia curiosità e competenza si spingono verso orizzonti diversi: un blogger professionista con la penna sempre pronta, un bassista dal groove inconfondibile e un artigiano del coltello, dove ogni lama è un racconto di tradizione e innovazione. Questa sinfonia di abilità non solo definisce la mia identità professionale, ma dipinge il ritratto di un individuo che nella diversità trova la sua unica e inconfondibile voce e visione.

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